Guaidò vuole aprire una ambasciata venezuelana a Gerusalemme

Di L.P. Juan Guaidò, golpista venezuelano, intende aprire un’ambasciata del suo “governo ad interim” a Gerusalemme. La richiesta è sostenuta dai 20 deputati dell’Assemblea Nazionale venezuelana aderenti al gruppo “Israeliti Alleati”. Lo ha dichiarato Pynchas Brener al quotidiano israeliano Jerusalem Post, nominato a metà 2019 ambasciatore in Israele dallo stesso Guaidò.

Il rabbino ashkenazita di Caracas ha dichiarato che deputati del partito Voluntad Popular, così come altre formazioni politiche, hanno firmato una dichiarazione che chiede il ripristino dei rapporti diplomatici tra Israele e Venezuela.

Venezuela e Israele hanno rotto le relazioni nel 2009 dopo l’Operazione Piombo Fuso e la presa di posizione del governo bolivariano di Hugo Chavez per i diritti del popolo palestinese, ma a gennaio 2019, gli israeliani sono stati tra i primi a riconoscere la legittimità del golpe dichiarato da Juan Guaidò. Fu proprio nel 2019 che il ministro degli Esteri del Governo ad interim, Julio Borges, ha assistito ad una conferenza della Fondazione Israeliti Alleati.

Guaidó ha nominato Brener come ambasciatore venezuelano in Israele, ma per ora si trova ancora a Miami. Il governo di Guaidó ha in programma l’apertura, la prossima settimana, di un sito web  che funzionerà come ambasciata virtuale di Israele, sottolineando come il desiderio di aprire l’ambasciata a Gerusalemme, sia condiviso anche dagli USA.

Altre formazioni della destra venezuelana, come Vente Venezuela, hanno firmato un accordo con il partito del governo israeliano Likud, evidenziando come la cooperazione tra i due partiti sarà in ambito di “affari politici, ideologici e sociali, così come nello sviluppo di temi di strategia, geopolitica e sicurezza”.

Israele è il principale nemico geopolitico, seguito solo dagli USA, dell’Iran e, secondo la deputati della destra venezuelana “è una buona notizia che Guaidó si avvicini a Israele […] è l’unico Paese democratico in Medio Oriente ed è il Paese che sta affrontando l’influenza iraniana. Guaidó deve avere forti alleanze internazionali per dissipare la presenza dell’Iran in Venezuela, quindi mi sembra un bene”.

Affermazioni che tralasciano moltissimi dettagli politici, economici, sociali e culturali e soprattutto che augurano la rottura dei rapporti tra Venezuela ed Iran, il quale ha fornito cinque missioni umanitarie di fornimento di petrolio allo Stato bolivariano durante della crisi pandemica.

A ciò si aggiunge ovviamente la volontà della destra venezuelana di collaborare con Israele e di ovviare l’occupazione coloniale e l’apartheid razzista che il regime sionista sta compiendo da anni con i suoi insediamenti illegali, riconoscendo implicitamente Gerusalemme come capitale di Israele.

The views expressed in this article belong to the author and do not necessarily reflect the editorial policy of InfoPal.it.