Guerra contro Gaza, centinaia di migliaia di ordigni inesplosi.

 

Irin. Il Programma di sviluppo Onu (Undp) ha cominciato a rimuovere 600.000 tonnellate di macerie e detriti lasciati dall’operazione israeliana Piombo Fuso nella Striscia di Gaza.

Dopo più di sei mesi, la minaccia più letale per i civili proviene infatti dagli ordigni inesplosi (Uxo, UneXploded Ordnance) che giacciono non solo tra i resti delle strutture abbattute, ma anche sotto terra. I crolli delle macerie e il materiale nocivo, che comprende gli Uxo, hanno ucciso 17 palestinesi e ne hanno feriti almeno 25 – la maggior parte bambini – dallo scorso 18 gennaio, data di conclusione della guerra. I dati provengono tutti dalla sede dell’Undp a Gaza.

Almeno 31 sono i proiettili al fosforo bianco ritrovati. Il loro utilizzo da parte d’Israele è stato inizialmente negato, ma poi recentemente riconosciuto in un rapporto ufficiale, pur sostenendo che il suo impiego sarebbe stato limitato in modo conforme alle principali leggi internazionali.

Kerei Ruru, capo dell’ufficio di Gaza della Squadra d’azione Onu anti-mine (Unmat), ha lavorato a Gaza dalla fine di gennaio per individuare e neutralizzare gli Uxo: “Qualcosa come 4.000 unità abitative sono state completamente distrutte dai bombardamenti – ha spiegato – , e gli accertamenti sui rischi Uxo vengono condotti in ogni sito.”

Fortunatamente, la maggior parte delle contaminazioni in superficie è stata rimossa dalle autorità di Gaza, secondo l’Unmat, che è tuttavia attualmente impegnata a disseppellire gli Uxo nascosti nelle macerie di migliaia di edifici distrutti e in 12.000 ettari di terreni agricoli. I team di Ruru stanno ancora attendendo di ricevere il permesso per accedere alle aree di confine a nord e a est della regione, anch’esse a rischio Uxo.

Sono cinque le squadre guidate da Ruru a Gaza, tutte parte del britannico Gruppo consultivo anti-mine (Mag), l’Ong che fa da partner all’Onu in questa missione.

Le squadre del Mag hanno già individuato 120 Uxo e 31 bombe al fosforo bianco inesplose nella Striscia, secondo i dati aggiornati allo scorso 23 luglio e riportati da Ruru. Fino all’inizio di giugno, il 28% degli oggetti rinvenuti contenevano fosforo bianco, mentre il 72% erano esplosivi ad alta pericolosità, in base a quanto riferisce l’Unmat.

Dopo la fine delle operazioni israeliane, l’Unmat ha aperto tutte le arterie stradali della regione, permettendo l’arrivo degli aiuti umanitari e “ripulendo” dagli Uxo 42 scuole sostenute dal Fondo Onu per l’infanzia e dall’Agenzia Onu per il Soccorso e le opere, oltre a diverse aree industriali e residenziali e ad altri edifici di alta priorità, tra cui ospedali e strutture Onu.

Il direttore del Mag Mark Russell ha rinvenuto sette mine anti-carro in una volta nell’area di Abu ‘Ida, a Jabaliyya, una zona da affidare all’Undp per essere ripulita dalle macerie.

“Le mine anti-carro sono utilizzate per demolire i palazzi – spiega Russell – : vengono piazzate alla base di una struttura per spianare l’edificio, producendo un effetto a strati.”

Alla ricerca di Uxo. “Il miglior rilevamento degli Uxo viene fatto esaminando i frammenti degli ordigni, oppure i fori provocati dagli ordigni stessi – che indicano la misura del danno sostenuto dall’edificio – , o ancora le testimonianze oculari” spiega Ruru.

L’Unmat ha inoltre addestrato le squadre di rimozione macerie dell’Undp e dell’Ong internazionale Chf nell’adottare misure di sicurezza anti-Uxo prima d’intraprendere attività di ricerca fra i detriti.

L’Undp ha scoperto 2.533 siti privati da “ripulire” – tutte abitazioni – , in aggiunta a 23 edifici pubblici, secondo ‘Amran al-Kharubi, funzionario del Programma a Gaza.

Il progetto di rimozione delle macerie è un passo essenziale per il recupero e il ristabilimento dei servizi per i residenti, e punta a salvaguardare la salute pubblica e l’ambiente ed a creare opportunità di lavoro per più di 200.000 abitanti della Striscia.

L’Unmat conduce una valutazione dei rischi per ogni sito in cui vengono effettuati i lavori. Se il rischio calcolato è basso, le operazioni continuano. Se è medio, i membri addestrati delle squadre di rimozione osservano quali sono le potenziali minacce e una squadra dell’Unmat resta di guardia nell’area. Se infine il rischio è alto, l’Unmat mantiene sul posto una squadra anti-Uxo costantemente.

Oltre alle case private, centinaia di altri bersagli, compresi 700 impianti industriali privati e più di 100 edifici pubblici, sono stati danneggiati o distrutti durante le operazioni belliche, sostiene al-Kharubi.

 

 

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