Guerra israeliana contro la Striscia di Gaza: sale a 18 il numero dei palestinesi uccisi dalle bombe. Massacrato piccolo di 6 mesi.

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Gaza – Infopal. Prosegue da ieri la devastante guerra aerea israeliana contro la Striscia di Gaza: il numero dei palestinesi uccisi è salito a 18, tra cui 4 bambini. I feriti sono numerosi.

Questa mattina, gli aerei da guerra israeliani hanno sorvolato massicciamente tutta la Striscia di Gaza, minacciando nuovi, terribili, bombardamenti.

Fonti palestinesi all’interno dell’ospedale ash-Shifa, nella città di Gaza, hanno reso nota l’uccisione di 3 cittadini e il ferimento di altri 3, a seguito dei raid dei droni israeliani contro il quartiere ash-Shujaiyah, a est di Gaza.

Le vittime sono: Amjad al-Amriti, Ahmad al-Samri, membri delle brigate an-Naser Salah-Iddin, ala militare dei Comitati di Resistenza Popolare; e Luai Qneta (19 anni), membro delle brigate al-Qassam, ala militare di Hamas.

All’alba di oggi, gli aerei da guerra israeliani hanno bombardato un primo gruppo di resistenti appostati vicino alla moschea at-Tawfiq, nel quartiere ash-Shujaiyah, e poi un altro gruppo nella via Hasasnen nella stessa zona.
Un altro gruppo delle brigate an-Naser Salah-Iddin si è salvato da un bombardamento in via Baghdad, vicino al mercato ortofrutticolo nel quartiere ash-Shujaiyah. Secondo le fonti, durante il bombardamento sono stati feriti tre resistenti.

Ucciso un neonato

A seguito del bombardamento israeliano contro la sede del ministero dell’Interno palestinese, a ovest della città di Gaza, è stato ucciso un neonato e altri 25 cittadini sono rimasti feriti.

Il dott. Mu’awiya Hassanen, direttore del servizio di Pronto soccorso, ha confermato al corrispondente di Infopal.it che il piccolo ammazzato è Mohammad al-Bur’i: aveva solo 6 mesi.

Hassanen ha aggiunto che i soccorritori non sono riusciti a prestare i primi soccorsi ai feriti a causa della presenza di una bomba di 250 km rimasta inesplosa.

Una serie di raid

Oltre alla sede del ministero, gli aerei da guerra israeliani hanno bombardato anche un laboratorio per la lavorazione del ferro, di proprietà della famiglia Filfel. Il locale era situato in via Salah-Iddin, a est della città di Gaza. Non ci sono state vittime.

Fonti locali hanno riferito che l’aviazione israeliana ha bombardato una fabbrica di batterie per le auto, di proprietà della famiglia ar-Riashi, nel quartiere az-Zaitun, a sud-ovest di Gaza, distruggendola completamente, e danneggiando materialmente le strutture vicine.

Inoltre, gli aerei israeliani hanno colpito un’altra officina, di proprietà della famiglia al-Maqadmah, a nord della città di Khan Yunes. L’attacco ha ferito un componente della famiglia al-Astal.

Gli aerei da guerra F16 hanno bombardato un’officina della famiglia Abu Ghaniyah, a Bani Suhaila, a est della città di Khan Yunes, nel sud della Striscia di Gaza.

Lo Shabak, il servizio d’intelligence israeliano, giustifica la feroce guerra contro Gaza sostenendo che il raid che ieri mattina ha colpito un’auto in cui viaggiavano resistenti delle brigate al-Qassam, a Khan Yunes, uccidendone 5, avrebbe preso di mira “membri di una cellula addestrata all’estero”. Secondo i servizi segreti israeliani, infatti, il gruppo stava pianificando una “grande operazione contro le forze militari israeliane nella Striscia di Gaza”, incluso il sequestro di soldati. Ma ha aggiunto che “non è ancora tempo di rivelare i dettagli”.

La ferocia di Israele ha sempre delle valide giustificazioni per i politici, i servizi e i media occidentali. Le sue vittime sono più umane, evidentemente, di quelle palestinesi.

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