
New York – Quds News. Il Segretario Generale delle Nazioni Unite, António Guterres, ha dichiarato che “gli aiuti si sono esauriti e le porte dell’orrore si sono riaperte” nella Striscia di Gaza, dove Israele ha bloccato tutti gli aiuti umanitari e ripreso i suoi attacchi.
“Gaza è un campo di sterminio e i civili sono in un circolo vizioso senza fine”, ha dichiarato Guterres martedì.
Nel suo discorso ai giornalisti, a New York, Guterres ha affermato che Israele, in quanto potenza occupante, ha l’obbligo, ai sensi del diritto internazionale, di garantire che cibo e forniture mediche arrivino alla popolazione.
Ciò significa che Israele dovrebbe facilitare i programmi di soccorso e garantire cibo, assistenza medica, igiene e standard di salute pubblica a Gaza, ha dichiarato. “Niente di tutto ciò sta accadendo oggi”, ha aggiunto.
“La strada attuale è un vicolo cieco, totalmente intollerabile agli occhi del diritto internazionale e della storia”, ha affermato.
Guterres ha anche respinto una nuova proposta israeliana di controllare le consegne di aiuti a Gaza, affermando che rischia di “controllare ulteriormente e limitare spietatamente gli aiuti fino all’ultima caloria e all’ultimo chicco di farina”.
“Voglio essere chiaro: non parteciperemo ad alcun accordo che non rispetti pienamente i principi umanitari: umanità, imparzialità, indipendenza e neutralità”, ha dichiarato Guterres.
“È passato più di un mese senza che un solo aiuto arrivasse a Gaza. Niente cibo. Niente carburante. Niente medicine. Niente rifornimenti commerciali”, ha dichiarato Guterres a New York.
I commenti di Guterres fanno seguito a una dichiarazione congiunta rilasciata lunedì da sei agenzie delle Nazioni Unite, in cui si affermava che i leader mondiali devono agire con urgenza per garantire che cibo e aiuti arrivino ai palestinesi nella Striscia.
I cittadini di Gaza sono stati “intrappolati, bombardati e affamati di nuovo”, si legge nella dichiarazione.
“L’ultimo cessate il fuoco ci ha permesso di ottenere in 60 giorni ciò che bombe, ostruzioni e saccheggi ci hanno impedito di fare in 470 giorni di guerra: rifornimenti salvavita che raggiungono quasi ogni parte di Gaza”, si legge.
Sebbene ciò abbia offerto una breve tregua, le affermazioni secondo cui ora ci sia cibo a sufficienza per sfamare tutti i palestinesi di Gaza sono ben lontane dalla realtà sul campo, e le scorte di beni di prima necessità stanno esaurendosi.
La dichiarazione è stata firmata dai responsabili di:
OCHA – Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari
UNICEF – Agenzia delle Nazioni Unite per l’Infanzia
WFP – Programma Alimentare Mondiale
OMS – Organizzazione Mondiale della Sanità
UNRWA – Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati Palestinesi
UNOPS – Ufficio delle Nazioni Unite per i Servizi ai Progetti
A causa del blocco, tutti i panifici supportati dalle Nazioni Unite hanno chiuso, i mercati sono privi della maggior parte delle verdure fresche e gli ospedali stanno razionando antidolorifici e antibiotici.
La dichiarazione afferma che il “sistema sanitario di Gaza, parzialmente funzionante, è sopraffatto [e] le forniture mediche e traumatologiche essenziali si stanno rapidamente esaurendo”.
“Con l’inasprimento del blocco israeliano su Gaza, ormai al suo secondo mese, facciamo appello ai leader mondiali affinché agiscano con fermezza, urgenza e decisione per garantire il rispetto dei principi fondamentali del diritto internazionale umanitario”. In risposta ai commenti, il ministero degli Esteri israeliano ha affermato che non vi è alcuna carenza di aiuti a Gaza. “Come sempre, non bisogna lasciare che i fatti prendano il sopravvento quando si diffama Israele”, ha dichiarato il portavoce Oren Marmorstein.
“Non c’è carenza di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza: oltre 25 mila camion di aiuti sono entrati nella Striscia di Gaza nei 42 giorni del cessate il fuoco”, ha affermato.
Il 2 marzo, Israele ha chiuso tutti i valichi di frontiera dell’enclave palestinese, bloccando il flusso di aiuti umanitari tanto necessari e aggravando ulteriormente la crisi del territorio.
Il 18 marzo, Israele ha ripreso i suoi attacchi su vasta scala contro Gaza, uccidendo oltre 1.400 palestinesi e ferendone oltre 3.600, secondo il ministero della Salute palestinese.
Lunedì, il ministro delle Finanze israeliano di estrema destra Bezalel Smotrich ha dichiarato che avrebbe mantenuto il blocco totale degli aiuti in entrata nella Striscia di Gaza, giurando che “nemmeno un chicco di grano entrerà a Gaza”.
Smotrich ha insistito nel dare priorità alla completa sconfitta di Hamas rispetto al rilascio dei prigionieri israeliani.
“È positivo che la guerra sia iniziata, ed è un peccato che sia iniziata in questo modo, ma stiamo cambiando la realtà in Medio Oriente”, ha affermato.
Israele è stato accusato di aver usato la fame come arma di guerra durante i suoi attacchi all’enclave assediata, uno dei principali crimini che hanno portato la Corte Penale Internazionale (ICC) a emettere mandati di arresto per Netanyahu e il suo ex-ministro della Difesa, Yoav Gallant, a novembre.
Traduzione per InfoPal di F.L.