Ramallah – InfoPal. Il Movimento di resistenza islamica, Hamas, ha reso noti i dati sugli arresti ai danni dei propri membri (semplici sostenitori o alti quadri) condotti dalla sicurezza di Ramallah nel mese scorso.
“A marzo sono stati arrestati 72 affiliati di Hamas, ma sono numerosi anche gli arrestati vicini al Jihad Islamico”.
“Oltre all’arbitrarietà degli arresti, i responsabili si macchiano del crimine della tortura; molti finiscono in ospedale e anch’essi scioperano contro gli abusi nelle prigioni dell’Anp. Nessun rispetto, poi, per gli ordini di rilascio emessi dai tribunali palestinesi”.
Nella campagna di arresti politici, Hamas include anche le forme di ritorsione del governo di Salam Fayyad nei confronti dei dipendenti pubblici ritenuti essere vicini a Hamas. “Non vengono pagati per appartenenza politica e questa è una discriminazione”.
A tal riguardo, Hamas solleva contro l’Anp, ancora una volta, l’accusa di coordinamento con l’occupante israeliano nella conduzione di tale repressione, e si citano le parole di apprezzamento di Nitzan Alon, leader di fresca nomina dell’esercito israeliano, per l’operato svolto dagli apparati di sicurezza dell’Anp, in particolare congratulandosi proprio per essere riusciti a “spuntare la lista di palestinesi da arrestare consegnata loro da Israele”.
Gli ultimi due arresti da parte della sicurezza dell’Anp sono stati condotti oggi ad al-Khalil (Hebron) nei confronti di un ragazzo e di un 70enne palestinese, da pochi giorni rilasciato da Israele.