Hamas accusa i media egiziani di diffondere bugie anti-palestinesi

Gaza-Ma’an. Sabato 21 febbraio, un portavoce di Hamas ha criticato la “campagna di incitazione ed inganni”, intrapresa da alcuni giornalisti egiziani contro il popolo palestinese della Striscia di Gaza.
Il portavoce di Hamas, Sami Abu Zuhri, ha negato le dichiarazioni secondo le quali Palestinesi sarebbero entrati in Egitto, recentemente, usando i tunnel, denunciando ciò che ha chiamato network “in stile sionista”, che ha sparso voci e cercato di seminare il disaccordo tra Egitto e Palestina.
Tutti i tunnel sotto l’area di confine, ha affermato, sono stati distrutti, e sia le forze di sicurezza egiziane che quelle palestinesi controllano i rispettivi lati del confine.
Allo stesso modo, il portavoce del ministro degli Interni di Hamas, Iyad al-Buzm, ha denunciato i “tentativi di accusare la Striscia per gli eventi che stanno accadendo in Egitto”.
Rilasciando un commento sul reportage di un canale televisivo egiziano, venerdì sera 20 febbraio, il quale sosteneva che un uomo armato era entrato nel territorio egiziano passando da Gaza, al-Buzm ha affermato che “il canale che ha fatto circolare le voci è lo stesso che ha ingiustamente dichiarato che pochi giorni fa un combattente della resistenza palestinese era stato ucciso nel Sinai”.
“E’ stato, infatti, provato che le affermazioni diffuse dal canale erano false”, ha affermato, suggerendo che anche quelle attuali verranno smascherate.
I media egiziani hanno ampiamente seguito le direttive del governo dal colpo di stato militare del 2013, nel denunciare Hamas come nemico dello stato e sostenitore della diffusione dei wahhabiti nella penisola del Sinai.
Hamas era un alleato del governo democraticamente eletto del presidente Mohamed Morsi, della Fratellanza Musulmana, e poiché il leader egiziano Fattah al-Sisi ha brutalmente represso i sostenitori del partito, anche Hamas è entrato nel mirino.
Oltre ad aver etichettato il gruppo come organizzazione “terrorista” e fuorilegge, il governo egiziano tiene il valico di Rafah completamente sigillato, e ha distrutto i tunnel sotterranei che una volta fornivano un’ancora di salvezza verso il mondo esterno ai 1,8 milioni di abitanti di Gaza.
Hamas e la Fratellanza Musulmana hanno negato qualsiasi legame con i disordini del Sinai, creati da un’organizzazione afiliata dell’IS.
Sia Hamas che la Fratellanza hanno una visione tradizionale dell’Islam sunnita, che entra in conflitto con l’interpretazione dell’Islam salafita wahhabita perseguita dall’ISIS, e a Gaza Hamas aveva precedentemente represso i seguaci del fondamentalismo islamico facente capo all’IS.