Hamas appoggia l’operazione militare di Zakim. Il Jihad Islamico invita a serrare le fila della resistenza.

Hamas ha confermato il proprio appoggio all’operazione missilistica contro la base militare israeliana di Zakim ad Ashkelon, che ha causato 60 feriti tra le forze di occupazione.

In un comunicato stampa, Sami Abu Zuhri, portavoce del movimento, ha dichiarato: “Noi di Hamas confermiamo la volontà a portare avanti la resistenza e il diritto a difendere il nostro popolo”.
E ha aggiunto: “Questi missili servono per affrontare le continue aggressioni israeliane contro il popolo palestinese. Ribadiamo che il problema è l’occupazione, e che la resistenza rappresenta l’autodifesa”.

Abu Zuhri ha affermato che le minacce israeliane contro la Striscia di Gaza non hanno bisogno di scuse: "Sono minacce che vengono messe in pratica continuamente. Il popolo palestinese si è abituato a resistere e ad affrontare queste aggressioni. Per quanto riguarda le minacce di una vasta operazione militare contro Gaza, esse hanno un significato politico e non di sicurezza. L’obiettivo è rafforzare l’assedio contro la Striscia di Gaza e indebolire i palestinesi per distruggere il movimento di Hamas. Questi sono obiettivi che non si realizzeranno”.

Il Jihad invita all’unità

Da parte sua, il Jihad Islamico ha confermato che le minacce israeliane di una vasta operazione contro la Striscia di Gaza "sono vuote e non intimoriscono la dirigenza del movimento e le forze della resistenza".

Mohammad al-Harazin, dirigente del Jihad islamico ha invitato i membri del movimento e i Comitati di Resistenza a "rispondere a qualsiasi aggressione delle forze di occupazione". Ha poi invitato le fazioni e il governo "a sostenere la scelta della resistenza, l’orgoglio della nazione e di questo popolo".

Ha aggiunto che l’incontro tra Abu Mazen e Olmert "non serve alla questione palestinese. Il dialogo interpalestinese e il sostengo alla resistenza sono gli unici modi per servire la questione e il popolo".

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