Hamas avvia una causa legale in Gran Bretagna per rimuovere la definizione di “terrorismo”

Londra – Press TV. Il movimento di resistenza palestinese Hamas ha presentato ricorso nel Regno Unito, con una mossa senza precedenti, contestando la decisione del governo britannico di designare il gruppo come “organizzazione terroristica proscritta”.

Il ricorso, depositato mercoledì, mira a ribaltare la classificazione, con Hamas che afferma di essere un movimento legittimo che sostiene l’autodeterminazione e la liberazione palestinese, non una “entità terroristica”.

Mousa Abu Marzouk, un importante leader del gruppo e responsabile delle relazioni internazionali, è a capo del ricorso.

Ha respinto con veemenza la caratterizzazione di Hamas da parte del Regno Unito in questi termini, ricordando che l’obiettivo del gruppo è liberare la Palestina dall’occupazione israeliana, non colpire le nazioni occidentali.

Marzouk ha sottolineato che la lotta del movimento di resistenza è contro il sionismo, un progetto coloniale che prende di mira la Palestina, sottolineando al contempo che il gruppo non ha mai nutrito alcun piano per danneggiare il popolo ebraico.

“Non stiamo combattendo contro gli ebrei, stiamo combattendo contro il regime sionista, che è un’entità illegittima in Palestina”, ha affermato.

Ha inoltre denunciato il Regno Unito per aver sostenuto il sionismo e l’instaurazione del regime israeliano nel 1948, e si è rammaricato che il regime continui l’eredità del colonialismo nella regione.

Citando le lotte di liberazione globali, Marzouk ha paragonato Hamas all’African National Congress (ANC) sudafricano e allo Sinn Féin irlandese, sottolineando che, come questi movimenti, Hamas rappresenta una legittima forza di resistenza contro l’occupazione straniera.

Squadra legale: Hamas unica forza efficace nella resistenza al genocidio

La squadra legale di Hamas, guidata da due avvocati britannici dello studio legale Riverway Law, con sede nel sud di Londra, sottolinea che la proscrizione non solo travisa la figura del gruppo, ma ostacola anche la libertà di parola e soffoca il dialogo aperto.

Gli avvocati sostengono, inoltre, che, etichettando Hamas come “gruppo terroristico”, il governo britannico viola gli obblighi internazionali relativi alla prevenzione del genocidio e dei crimini contro l’umanità, in cui il regime israeliano è coinvolto in tutta la Striscia di Gaza, dove il movimento ha sede.

Affermano che Hamas è l’unica forza efficace che si oppone al genocidio in corso perpetrato dal regime israeliano a Gaza.

Il governo britannico ha dichiarato illegale l’ala militare di Hamas, le Brigate Ezzedine al-Qassam, come “organizzazione terroristica” per la prima volta nel 2001.

Nel 2021, anche l’ala politica di Hamas è stata aggiunta alla lista delle organizzazioni da proscrivere. Il ministero dell’Interno ha cercato di difendere la propria decisione, sostenendo che Hamas operava come una “entità terroristica unitaria”.

Tuttavia, gli avvocati di Hamas contestano fermamente questa caratterizzazione, chiarendo che il gruppo opera come un movimento di resistenza ad ampio raggio con dimensioni politiche e sociali.

Nella sua testimonianza, Marzouk ha offerto una prospettiva personale sulla questione dell’occupazione della Palestina da parte del regime israeliano, sostenuta dall’Occidente, e sull’aggressione ai palestinesi.

Ha respinto la cosiddetta legittimità del regime e ha riaffermato l’impegno di Hamas per la piena liberazione della Palestina, con la città santa occupata di Gerusalemme come capitale, e per l’istituzione di uno stato palestinese sovrano lungo i suoi confini prima del 1967, anno in cui il regime si impossessò di ulteriori territori palestinesi con un maggiore sostegno occidentale.

Il potenziale del caso.

Il ministro degli Interni britannico, Yvette Cooper, ha 90 giorni di tempo per rispondere alla petizione. Se il caso verrà respinto, passerà a un tribunale per ulteriori procedimenti legali.

In caso di esito positivo, potrebbe portare a una rivalutazione della designazione di Hamas.

Affrontando la questione, gli osservatori affermano che il caso potrebbe avere un impatto di vasta portata sul modo in cui i movimenti di resistenza vengono percepiti in ambito politico e legale, in un contesto di crescente opposizione internazionale contro le attività genocide, espansionistiche e criminali del regime israeliano.

La probabile revoca della designazione da parte di Londra, osservano inoltre, potrebbe potenzialmente modificare il dibattito internazionale sugli sforzi di liberazione palestinese.

Marzouk, nel frattempo, ha commentato la storica “Al-Aqsa Flood” condotta dai membri di Hamas e dai loro compagni combattenti della resistenza di Gaza contro l’occupazione. L’operazione ha visto i combattenti avventurarsi in profondità nei territori occupati, circondare basi israeliane strategiche e catturare 240 sionisti.

Ha definito l’operazione un’operazione militare contro il Comando Sud del regime israeliano, piuttosto che un attacco deliberato contro i civili, come hanno affermato Tel Aviv e i suoi sostenitori.

Traduzione per InfoPal di F.H.L.