Hamas chiede un’indagine internazionale sull’omicidio della giornalista Abu Aqleh

Quds Press. La settimana scorsa, il Movimento di Resistenza Islamica “Hamas” ha chiesto l’intervento di una commissione d’inchiesta internazionale per far luce sull’omicidio della giornalista Shireen Abu Aqleh.

Il portavoce di Hamas, Fawzi Barhoum, in una nota pervenuta a Quds Press, ha dichiarato che “la decisione dell’entità sionista di non aprire un’indagine giudiziaria su tale crimine non esonera l’occupazione dalle propria responsabilità”.

Barhoum inoltre ha aggiunto che “la decisione del cosiddetto procuratore militare israeliano, Tomer Yerushalmi, di non aprire un’indagine sull’assassinio della corrispondente di Al-Jazeera, è l’ennesima prova sia del sadismo e della brutalità dell’occupazione, la quale si fonda sulle uccisioni a sangue freddo, sia della considerazione nulla rispetto alle leggi e alla comunità internazionale”.

Il portavoce di Hamas ritiene la comunità internazionale politicamente responsabile per non aver ritenuto colpevoli i criminali di guerra sionisti, le cui mani sono già da tempo macchiate col sangue del popolo palestinese.

Barhoum ha sottolineato che “Hamas non si fida di nessuna azione investigativa supervisionata dal governo di occupazione”.

Ha invitato “le istituzioni internazionali ad agire urgentemente, al fine di processare i leader dell’occupazione per questo crimine, oltre che per tutti i loro crimini e le violazioni contro il nostro popolo palestinese, dichiarandoli criminali di guerra davanti alla Corte penale internazionale”.

Giovedì scorso l’esercito di occupazione ha dichiarato che non intende aprire un’indagine giudiziaria sull’uccisione di Abu Aqleh, assassinata mercoledì 11 maggio da un cecchino israeliano, mentre seguiva come giornalista l’assalto al quartiere di Jabriyat, vicino al campo profughi di Jenin, nella Cisgiordania settentrionale.

Traduzione per InfoPal di G.B.