Hamas: la chiusura dei valichi di Gaza è una punizione collettiva

Gaza-Ma’an. Mousa Abu Marzouq, dirigente di spicco di Hamas, domenica ha condannato la decisione israeliana di chiudere i valichi a Gaza, definendola “punizione collettiva”.

Abu Marzouq ha dichiarato: “Le giustificazioni date dall’occupazione israeliana di chiudere i valichi sono inaccettabili”.

Marzouq ha anche criticato l’Autorità Palestinese per “il fallimento nel far entrare le merci a Gaza”: “Che cosa ha fatto l’Anp nei confronti della chiusura israeliana? Si è assunta le proprie responsabilità, specialmente dopo che i dipendenti dell’Anp hanno ripreso a lavorare ai valichi di Gaza?”.

Il dirigente di Hamas ha affermato che la decisione di Israele di chiudere i valichi ha violato le leggi e le convenzioni internazionali.

“Invece di chiudere i valichi – ha sottolineato Marzouq – Israele dovrebbe stabilirne di più in modo da permettere maggiore libertà di movimento per persone e beni dentro e fuori da Gaza”.

Sabato le autorità israeliane hanno annunciato che i valichi di Erez e Kerem Abu Salam resteranno chiusi fino a ulteriore avviso, a seguito del presunto lancio di un missile da Gaza atterrato in Israele venerdì notte senza provocare danni o feriti.

Le parti, israeliana e palestinese, hanno firmato un accordo per il cessate il fuoco il 26 agosto dopo la guerra israeliana contro Gaza durata 51 giorni.

Oltre 2100 Palestinesi, molti dei quali civili, sono stati uccisi negli attacchi israeliani.

I Palestinesi accusano le forze israeliane di violazione quotidiana del cessate il fuoco, con attacchi della Marina israeliana ai pescatori della Striscia di Gaza, e dei soldati contro i cittadini nelle aree di “confine”.

Gaza è sotto un duro blocco economico dal 2007, messo a punto da Israele dopo che Hamas vinse democratiche elezioni.

La revoca del blocco è la principale rivendicazione dei gruppi militanti di Gaza, nei sanguinosi conflitti con Israele nel 2008-2009, 2012 e 2014

Traduzione di Vittoria Bortone