Hamas critica le dichiarazioni di Abbas su Fayyad primo ministro

Gaza – Pal-Info. Ieri, Isma'il Radwan, dirigente di spicco di Hamas, ha criticato le dichiarazioni rilasciate dal presidente dell'Autorità palestinese (Anp), Mahmoud 'Abbas, il quale ha affermato che Salam Fayyad sarebbe per i palestinesi l'unica persona in grado di guidare il governo ad interim, dopo l'accordo di unità firmato dalle fazioni palestinesi che governano i Territori palestinesi.

Ieri, 'Abbas avrebbe dovuto incontrare in Egitto Khaled Mesha'al, presidente dell'ufficio politico di Hamas in Siria, per discutere sulle possibili candidature alla carica di primo ministro alle prossime elezioni previste per settembre. I due, inoltre, avrebbero dovuto adottare una soluzione sulla questione dei prigionieri politici in Cisgiordania.

L'incontro è stato rinviato a causa del disaccordo sull'identità del prossimo premier, ma fonti egiziane hanno rivelato uno scandalo ben maggiore.

In precedenza, 'Abbas aveva riferito in diretta alla Lebanese Broadcast Cooperation di avere il diritto di scegliere un leader provvisorio, il quale avrebbe dovuto essere in linea con la sua politica e al cui il governo avrebbe dovuto prestare giuramento. 'Abbas inoltre, aveva confidato che non avrebbe chiesto il voto di fiducia al Consiglio legislativo (Clp).

Ancora, accuse di aver assediato il Paese erano state rivolte ad Hamas.

In una dichiarazione successiva a quella di Abu Mazen, Radwan ha affermato: “Denunciamo le dichiarazioni di 'Abbas e le sue continue accuse verso Hamas. Tutti questi conflitti con la riconciliazione e con parole di armonia.

“L'accordo di riconciliazione stabilisce la necessità di consenso sull'identità del premier, in modo tale che una parte non abbia il diritto di imporre all'altra nessun individuo specifico.

“Tra i palestinesi vi sono molte persone capaci e accettate a livello internazionale, in grado di guidare la prossima fase”, ha detto, segnalando altresì la violazione da parte di 'Abbas alla legge costituzionale palestinese (Basic Law, ndr), in cui si afferma che “il gabinetto non può operare senza essere prima presentato al Clp”.

Il leader di Hamas ha inoltre sottolineato che la dichiarazione rilasciata da 'Abbas sul fatto che Hamas “abbia distrutto i palestinesi” rappresenta una forma di “ingiustizia verso i palestinesi” e verso la loro lotta per preservare i diritti nazionali.

“Ciò che ha contribuito allo scoppio della crisi palestinese e alle divisioni sono stati invece proprio gli assurdi negoziati. Essi non hanno ottenuto nulla, se non concessioni sui diritti e sulla perduta dignità palestinese”, ha aggiunto.

Fonti palestinesi, informate sui recenti incontri di riconciliazione al Cairo, hanno invece rivelato che la vera ragione della posticipazione dell'incontro di ieri è stata la telefonata del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ad 'Abbas. Netanyahu lo ha minacciato di revocare a lui e ai suoi figli i privilegi precedentemente ricevuti, se avesse incontrato il leader di Hamas, Khaled Mesha'al, così come programmato.

Secondo Al-Hadaf news, Netanyahu ha minacciato di bloccare la “VIP card” di 'Abbas, così come le entrate fiscali e i privilegi concessi alle imprese gestite da lui e dai suoi figli.

La fonte ha inoltre riferito che 'Abbas ha telefonato ai servizi segreti egiziani per comunicare loro la richiesta degli Stati Uniti di nominare Salam Fayyad ministro ad interim, dichiarando che se solo Fayyad fosse stato escluso, non avrebbe accettato altre opzioni e avrebbe boicottato il nuovo governo.

'Abbas ha anche affermato di non aspettarsi che Hamas avrebbe proseguito nell'accordo di riconciliazione, stipulato inaspettatamente all'inizio di maggio, aggiungendo che la mossa lo ha messo in una situazione imbarazzante di fronte agli Usa.

Un'altra fonte ha riportato che 'Abbas sta prendendo in considerazione le dimissioni da ogni carica: “Il presidente sta pensando di dimettersi per l'impossibilità di realizzare qualsiasi tipo di decisione adottata. In definitiva, vuole tutelare i propri interessi personali e gli interessi dei suoi figli”, ha comunicato la fonte.

Secondo Hani al-Masri, analista politico palestinese, “sono tre gli eventi che hanno causato il rinvio dell'incontro tra Hamas e Fatah al Cairo: l'invito del presidente americano Obama ai due delegati affinché facciano pressioni su 'Abbas per respingere la riconciliazione palestinese e per la ripresa dei colloqui di pace con Israele; il ministro delle Finanze israeliano ha minacciato di tagliare i fondi per gli stipendi dei funzionari del governo palestinese se Hamas entrerà a far parte del nuovo governo. In terzo luogo, 'Abbas ha ritenuto che Hamas avrebbe accettato l'opzione Fayyad”.

Secondo Masri la questione è strettamente legata ai colloqui di pace con Israele: “Anche se ci fossero dei negoziati, la riconciliazione sarebbe molto difficile. Ecco perché l'accordo del Cairo ha avuto luogo dopo le rivoluzioni arabe e i movimenti giovanili e i negoziati sono tuttora in stallo. Quando sono stati attivati gli​​ sforzi per la loro ripresa, la riconciliazione è doventata incerta, come se fosse si fosse dileguata nel vento”.

(Foto: Pal-Info)

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