Hamas critica le posizioni del vertice arabo di Doha

Gaza/Ramallah – Infopal. Il movimento di Hamas ha dichiarato martedì scorso che “la dichiarazione finale del vertice arabo di Doha non contiene alcuna decisione effettiva ed è priva di passi in avanti concreti, che siano una giusta risposta alla sofferenza e ai sacrifici del popolo palestinese”. Il portavoce di Hamas, Fawzi Barhum, ha precisato: “Il contenuto e la forma della dichiarazione finale sono deboli e incompleti, non apportano nulla di nuovo alla causa palestinese e non soddisfano minimamente le aspirazioni del nostro popolo, che soffre dell’assedio, della politica di ebraicizzazione, delle uccisioni e delle distruzioni continue”.

Barhum ha quindi aggiunto che le speranze attese da questo vertice erano che “nel mondo arabo prendesse forma una nuova posizione di sostegno al popolo palestinese; che fossero prese decisioni e misure concrete ed efficaci per proteggerlo; che si desse nuova forza alla sua resistenza; che fossero protetti i suoi luoghi sacri; che l’assedio venisse sciolto con i fatti, e non con le parole. (…) Guardavamo a questo vertice con la speranza che potesse essere diverso da quelli precedenti, speravamo in decisioni reali e pratiche, in meccanismi veloci che sollevassero l’assedio e impedissero le aggressioni. Speravamo che i presidenti arabi sapessero giocare le carte in loro possesso per premere sull’occupazione sionista e costringerla a rispettare i diritti del nostro popolo e porre fine alla sua sofferenza”. 

 

Da parte sua, il Ministro degli Esteri del governo di Ramallah, il dott. Riad al-Maliki, ha affermato che la presidenza palestinese di al-Fatah è molto soddisfatta di quanto ha realizzato la conferenza, in particolare per quanto riguarda le proposte adottate direttamente e spontaneamente dai capi di stato arabi.

Come ha affermato al-Maliki: “I decreti proposti, legati alla questione palestinese, formano un’iniziativa araba sulla pacificazione nazionale, sul prossimo governo israeliano e su come trattare con esso, su tutti i piani attuati da Israele durante l’assedio, sulle colonie, su Gerusalemme e sui crimini di guerra commessi contro il popolo palestinese. Tutti questi argomenti sono stati presentati in maniera chiara.”

Al-Maliki ha quindi aggiunto: “Noi siamo del tutto convinti che la causa palestinese abbia avuto grande spazio, e che sia tornata ad essere centrale per tutti gli Arabi: per questo noi siamo molto felici di questo vertice e dei suoi risultati.” L’incontro, secondo il ministro, ha anche confermato il sostegno al dialogo nazionale, chiedendo alle fazioni di accelerare il raggiungimento dei risultati richiesti. “Vi è stato un riferimento al tema dell’assedio della Striscia di Gaza e alla necessità di toglierlo, all’inizio della ricostruzione della città, al sostegno economico dell'Anp e alla leadership palestinese rappresentata dall’OLP. (…) Qualsiasi cittadino palestinese che ha a cuore l’interesse nazionale dev’essere soddisfatto di questi risultati; chiunque non lo sia, dobbiamo dubitare che sia degno della sua cittadinanza.”

Per quanto riguarda invece il governo, al-Maliki ha annunciato che esso ha cessato le sue attività lunedì scorso a mezzogiorno: ogni decisione spetta ora al presidente Abbas, che deve evitare un vuoto costituzionale e nominare il prossimo Primo Ministro. L’importante, secondo il ministro, è che esista un governo in grado di proseguire i lavori iniziati fin dai primi momenti successivi al golpe.