
Gaza – The Palestine Chronicle. La liberazione di una donna israeliana e dei suoi due figli da parte dei combattenti palestinesi, avvenuta mercoledì, è stata accolta con favore da molti. Tuttavia, il gesto ha sollevato la questione del perché i tre siano stati presi in ostaggio.
In mezzo a una massiccia campagna di propaganda israeliana, molti hanno iniziato a porsi domande sulla condotta della Resistenza palestinese che sabato 7 ottobre ha attaccato il confine di Gaza dall’interno della Gaza assediata.
Sebbene i video che circolavano sui social media mostrassero combattenti appartenenti alle Brigate al-Qassam, l’ala militare del movimento Hamas, esibire disciplina nel modo in cui i combattenti trattavano donne e bambini, altri non lo facevano.
Ma questi “altri”, per lo più in abiti civili, non facevano parte della Resistenza, secondo Hamas.
Persino Mohammed Deif, il leader di al-Qassam, nel suo primo discorso di sabato scorso ha sottolineato che i civili israeliani, soprattutto gli anziani, le donne e i bambini, devono essere trattati con rispetto.
Allora, cosa è successo esattamente?
A questa domanda ha risposto Saleh al-Aruri, vice-capo dell’ufficio politico di Hamas, in un’intervista ad Al-Jazeera.
Arouri ha spiegato le ragioni delle vittime civili durante i combattimenti del primo giorno: “I combattenti Qassam hanno preso d’assalto la ‘Divisione Gaza’ dell’esercito israeliano la mattina del primo giorno di battaglia, e il loro attacco si è concluso con il rapido crollo della divisione responsabile dell’aggressione alla Striscia di Gaza e dell’attuazione dell’assedio, degli assassinii e delle restrizioni ai palestinesi”.
Nemmeno la Resistenza si aspettava un così rapido crollo delle difese israeliane, tanto più che l’intero episodio si è concluso nel giro di tre ore.
“I confini di Gaza (insieme) alle colonie sono diventati aperti”, ha detto Al-Jazeera, citando Arouri, “il che ha incoraggiato un certo numero di gazawi e alcuni militanti a prendere d’assalto le colonie, e questo è finito in uno stato di caos in cui sono caduti civili israeliani e altri sono stati catturati, ma non per mano dei combattenti di Qassam”.
Hamas indica altre cause di vittime civili, tra cui il fatto che “le forze di occupazione non solo non hanno protetto se stesse o i loro civili, ma hanno anche attuato quello che viene spesso definito il piano di Annibale, che consente all’esercito israeliano di uccidere i prigionieri insieme ai loro rapitori“.
Questo piano è stato utilizzato in passato, soprattutto dopo la cattura di Gilad Shalit, un paracadutista israeliano, nel 2006.
Nel 2011, Shalit fu rilasciato in cambio di centinaia di prigionieri politici palestinesi detenuti nelle carceri israeliane. Israele non voleva che si ripetesse quello scenario, per non dare ai gruppi palestinesi alcuna leva politica.
C’è un’altra ragione, secondo Hamas, ed è quella degli scontri avvenuti tra le Brigate al-Qassam e le guardie israeliane di alcune colonie durante la loro incursione.
Traduzione per InfoPal di F.H.L.