Hamas: esplosivi nelle auto importate da Israele

 

Betlemme – Ma'an. Il governo di Hamas a Gaza ha consigliato ai funzionari e ai leader delle fazioni palestinesi di evitare l'acquisto delle nuove macchine israeliane importate nella Striscia durante l'ultimo mese.

Secondo la notizia, riportata ieri da una fonte della sicurezza di Gaza, “un avviso è stato fatto circolare fra tutte le parti interessate, che venivano messe in guardia nei confronti delle ultime automobili che il regime di occupazione israeliano ha fatto entrare a Gaza, prima che venissero sottoposte ai test speciali dei servizi di sicurezza”.

La fonte ha però aggiunto che l'avvertimento non dovrebbe portare a uno “stato di confusione” tra gli abitanti della regione assediata.

La notizia è stata comunque confermata dal portavoce del ministero dell'Interno di Gaza, Ihab al-Ghussein, secondo cui “esiste ancora la possibilità che l'occupante fissi sui veicoli degli apparecchi di localizzazione a distanza, o persino dei marchingegni esplosivi”.

Proprio ieri, Israele ha ammesso al di là del confine l'ottava partita di automobili dall'inizio del mese. Dal 2007, quando Israele cominciò ad irrigidire il suo assedio, è la prima volta che vengono importati dei veicoli nella Striscia.

L'Autorità nazionale palestinese (Anp) aveva annunciato lo scorso 13 settembre che il ministero dei Trasporti aveva completato tutti i preparativi per l'importazione di automobili, e che Israele avrebbe riscosso una tassa sui veicoli prodotti, il cui ricavato sarebbe stato trasferito all'Anp.

Insieme all'importazione di macchine, Israele ha anche aperto le frontiere agli oli lubrificanti, ai pezzi di ricambio e ai copertoni, tutti articoli che erano stati in precedenza proibiti.

In questi stessi giorni, il clima è stato reso ancora più rovente dal ministro dell'Interno di Gaza Fathi Hammad, il quale ha promesso agli studenti dell'università di Khan Yunis che Hamas libererà le città di Acre (Akka) e Haifa, attualmente in territorio israeliano.

In un messaggio rivolto indirettamente al primo ministro Benjamin Netanyahu, Hammad ha dichiarato: “Verremo a liberare Haifa ed Acre, e gli eserciti di tutto il mondo si uniranno a noi. Le flotilla che ci stanno raggiungendo in questo momento ci portano il messaggio che dobbiamo continuare con il jihad. Il nemico che cerca di assediarci è assediato lui stesso dietro le mura, e i suoi leader hanno paura a viaggiare all'estero per il timore di finire sotto processo”.

Rivolgendosi quindi al presidente palestinese Mahmud Abbas, ha affermato: “Per quante concessioni tu faccia, non riusciranno mai a soddisfare né gli israeliani né gli americani”.

Hamas sostiene che gli Usa si sono opposti in modo decisivo ai tentativi palestinesi di raggiungere un accordo di unità fra il movimento di militanza islamica e Fatah; il secondo si trova attualmente a capo dell'Anp.

A questo proposito, i funzionari di entrambe le parti hanno programmato un incontro per discutere di alcune questioni riguardanti la sicurezza, in vista della ratifica di un patto di riconciliazione sponsorizzato dall'Egitto.

 

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