Hamas: i fondi americani agli organi di sicurezza presidenziali hanno come obiettivo creare divisioni interne nelle fila palestinesi.

Il movimento di resistenza islamica Hamas ha espresso meraviglia per l’intenzione dell’amministrazione americana di concerdere aiuti economici per circa 60 milioni di dollari agli organi di sicurezza appartenenti al presidente palestinese Mahmoud Abbas, e ha avvertito dell’effetto causato da queste decisioni sull’unità interna palestinese.

Yahya Musa, deputato del gruppo parlamentare di Hamas, commentando queste notizie ha dichiarato: "Noi guardiamo con paura e sospetto a qualsiasi aiuto americano, poiché si colloca all’interno di una visione che tenta di seminare discordia e divisione dentro la piazza palestinese".

In un comunicato stampa, Musa ha precisato che gli aiuti esterni devono arrivare tramite i canali legali, cioè il ministero delle finanze, e devono essere spesi con trasparenza.

E ha annunciato il rifiuto, da parte del suo movimento, di "veder concessi fondi ad una parte o ad un’altra, oppure a un organo a scapito di un altro", per impedire qualsiasi tentativo di "seminare discordia e la divisione nelle fila palestinesi".

E ha sottolineato che la riforma e la riattivazione degli organi di sicurezza palestinesi deve avvenire in base a meccanismi chiari e idonei

In un comunicato stampa, un portavoce di Hamas ha dichiarato che “la politica americana nell’area araba non ha fatto altro che dividere le popolazioni arabe. Gli ultimi aiuti agli organi di sicurezza presidenziali sono orientati nella stessa direzione, cioè creare una divisione nelle fila palestinesi dopo l’accordo di Mecca che ha fatto tremare l’amministrazione americana e Israele”.

E ha precisato l’importanza del chiarimento, da parte della presidenza palestinese, "della sua posizione verso questi finanziamenti sospetti che intendono senza dubbio inglobare la resistenza del popolo palestinese e offrire servizi di sicurezza per l’esercito di occupazione israeliana. Se l’amministrazione americana si interessasse davvero del popolo palestinese, libererebbe i suoi capitali congelati nelle banche e riconoscerebbe le sue scelte fermando l’ingiusto assedio che dirige dall’interno della Casa Bianca".

E ha aggiunto che "il fronte interno palestinese è più responsabile di prima, e i tentativi americani e israeliani di irritare la piazza palestinese e caricare il clima interno falliranno".

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