Hamas: Il governo ha accettato di pagare tutti gli stipendi senza ‘discriminazioni’

Betlemme – Ma’an. Sabato un alto funzionario di Hamas ha dichiarato che il governo di consenso palestinese ha accettato di coprire gli stipendi di tutti i dipendenti del precedente governo di Hamas a Gaza, senza “discriminazioni”.

Le dichiarazioni sono state rilasciate sono quale ora dopo che il primo ministro palestinese Rami Hamdallah aveva annunciato che un non precisato organismo internazionale era disposto a pagare gli stipendi dei dipendenti pubblici di Gaza impiegati dal precedente governo di Hamas, eliminando potenzialmente uno dei principali ostacoli all’unità nazionale.

Il funzionario di Hamas Mahmoud Zahhar ha riferito a Ma’an che in base al nuovo accordo firmato giovedì tutti i dipendenti del settore pubblico assunti dal governo di Hamas a Gaza dal giugno 2007 sarebbero stati riconosciuti come dipendenti del governo di consenso nazionale, a prescindere dalla natura della loro lavoro.

L’accordo, ha aggiunto, non fa distinzione tra i dipendenti della pubblica amministrazione e i dipendenti militari, quindi  tutti “dovrebbero ricevere stipendi mensili da parte dell’Autorità palestinese, senza discriminazioni”. I dipendenti dei servizi di sicurezza avevano mantenuto la sicurezza nella Striscia di Gaza dal 2007: per questo motivo, non dovrebbero essere trattati in modo diverso.

I rappresentanti di Hamas e di Fatah si sono riuniti giovedì al Cairo nel tentativo di attuare pienamente l’accordo di riconciliazione firmato ad aprile per consentire il funzionamento del governo di consenso nazionale palestinese, che è emerso dal contratto ma finora non è stato in grado di operare davvero nella Striscia di Gaza.

Uno dei maggiori ostacoli al lavoro del governo è stata la questione degli stipendi dei dipendenti del settore pubblico. Da quando nel 2007 è iniziata la divisione politica tra Hamas e Fatah, Hamas ha guidato un governo separato nella Striscia di Gaza con il suo servizio civile di circa 45.000 persone. Durante questo periodo, tuttavia, l’Autorità palestinese guidata da Fatah ha continuato pagare i propri dipendenti nella Striscia di Gaza, nonostante il fatto che non fosse più operativa. Da quando è stato firmato l’accordo di unità, non è stato chiaro chi avrebbe pagato i dipendenti dell’ex governo di Hamas e, anche se il Qatar è intervenuto per alcuni mesi, fino ad ora sia Hamas e Fatah si sono accusati a vicenda.

Zahhar ha dichiarato che giovedì è stato deciso di nominare un comitato speciale che sarà incaricato di studiare la natura del lavoro di ogni dipendente per determinare la sua posizione nella scala della carriera.

Hamas “accoglie” i piani di ricostruzione

Zahhar ha anche affrontato il tema della ricostruzione di Gaza nei suoi commenti, affermando che Hamas accoglie qualsiasi procedura che favorisca l’arrivo di materiali da costruzione delle navi a Gaza (finché non “danneggi la dignità del popolo palestinese”). Ha aggiunto che il recente accordo con Fatah avrebbe aperto la porta alla ricostruzione della malconcia enclave costiera.

Ha sostenuto che il recente accordo di riconciliazione tra Hamas e Fatah avrebbe gettato le basi per la rapida ricostruzione di Gaza e avrebbe anche contribuito a elaborare una soluzione al problema dell’unica uscita di Gaza verso mondo, ovvero il valico di Rafah in Egitto.

Le dichiarazioni di Zahhar arrivano a fronte della crescente rabbia per la lentezza della ricostruzione, siccome più di 100.000 palestinesi sono ancora senza casa a seguito alla più violenta aggressione di Israele sulla Striscia di Gaza mai registrata.

Grazie ai sette anni blocco israeliano, finora è entrato poco materiale da costruzione e anche l’applicazione dell’Egitto dell’assedio dal suo lato ha impedito gran parte della ricostruzione necessaria.

Zahhar ha sottolineato, tuttavia, che il movimento sta lavorando con le Nazioni Unite e Fatah per risolvere la crisi. I funzionari di Hamas, prima che con i rappresentati di Fatah, si sono incontrati al Cairo con Robert Serry, coordinatore speciale delle Nazioni Unite per il processo di pace in Medio Oriente.

Zahhar ha così concluso: “Portate materiale da costruzione a Gaza nel modo che vi sembra appropriato, perché è importante per ricostruire le case demolite dall’occupazione”.