Hamas: proseguono le espulsioni di palestinesi sotto la ‘copertura Mitchell’

Gaza – Ma'an News.Siamo di fronte ad un'escalation delle deportazioni sotto la copertura dei negoziati“: così si è espresso, Fawzi Barhoum, portavoce di Hamas commentando la deportazione di un avvocato del movimento islamico da Gerusalemme (al-Quds), e quelle da Beersheba (Bi'r es-Sab') di due fratelli, nati a Gaza.

“Queste deportazioni, eseguite nell'arco di due giorni, mirano all'annientamento demografico dei palestinesi nelle aree sotto controllo israeliano. Per pubblicizzare i colloqui di pace da essi promossi, gli Stati Uniti restano silenti di fronte alle espulsioni. Questo nonostante il contesto di violazioni ed abusi sui diritti umani fondamentali del popolo palestinese”

“La deportazione del membro del Consiglio Legislativo Palestinese (CLP), Mohamad Abu Tier dalla sua abitazione di Gerusalemme, lo scorso giovedì, è una tattica discriminatoria e pericolosa, intenta ad estendere un pieno controllo israeliano su Gerusalemme ma è soprattutto, un'arma della guerra demografica di Israele contro i palestinesi”.

Le deportazioni sono aumentate sin dal 1 aprile 2010, subito dopo l'elaborazione e l'entrata in vigore di due nuovi ordini militari israeliani con i quali la definizione di “infiltrato” si estende fino a riguardare (e dunque a trovare applicazione) tutti i palestinesi con residenza nelle aree sotto controllo israeliano e che non sono in possesso di un permesso speciale rilasciato dagli ufficiali israeliani.

Gli ordini 1649 e 1650 sono stati definiti decisamente vaghi dalle organizzazioni per i diritti umani che seguono i già numerosi casi di avvenuta espulsione di cittadini palestinesi, come quella di un prigioniero palestinese appena rilasciato e la cui famiglia vive nella città di Tulkarem (Cisgiordania).

I palestinesi, vittime di questi ordini militari, sono stati deportati verso la Striscia di Gaza, e si presume che altri siano stati destinati in Giordania.

Secondo le autorità israeliane, Abu Tier avrebbe perso il diritto di residenza a Gerusalemme per aver partecipato alle elezioni palestinesi generali nel gennaio 2006.

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