Hamas respinge la richiesta di Israele di una “piena smilitarizzazione” di Gaza e afferma che il disarmo è una “linea rossa”

Gaza – Press TV. Il portavoce di Hamas, Sami Abu Zuhri, ha dichiarato che il disarmo è una “linea rossa” per tutti i gruppi di resistenza nel territorio assediato.

Il funzionario di Hamas ha rilasciato tali osservazioni in una dichiarazione di martedì, poco dopo che Israele ha affermato che la sua condizione per passare alla seconda fase dell’accordo di cessate il fuoco di gennaio è la “completa smilitarizzazione” di Gaza.

“Qualsiasi discorso sulle armi della resistenza è una sciocchezza. Le armi della resistenza sono una linea rossa per Hamas e per tutte le fazioni della resistenza”, ha detto Zuhri.

Parlando in una conferenza stampa all’inizio della giornata, il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa’ar ha chiesto una smilitarizzazione totale di Gaza e la restituzione dei prigionieri come condizione per procedere alla seconda fase dell’accordo di cessate il fuoco.

“Non abbiamo un accordo sulla seconda fase”, ha dichiarato Sa’ar durante un briefing con la stampa. “Chiediamo la smilitarizzazione totale di Gaza, (e) che Hamas e il Jihad islamico escano e ci consegnino i nostri ostaggi”.

Se Hamas accettasse queste richieste, “potremmo attuare (l’accordo) domani”, ha aggiunto.

Hamas ha già detto che qualsiasi ulteriore rilascio di prigionieri israeliani sarà possibile solo dopo che le due parti si saranno impegnate nella seconda fase dei negoziati per il cessate il fuoco a Gaza.

Sempre il 1° marzo, il portavoce di Hamas, Hazem Qassem, ha respinto la proposta di Israele di estendere la prima fase del cessate il fuoco, invitando la comunità internazionale a fare pressione su Tel Aviv affinché proceda alla seconda fase come originariamente previsto.

Israele ha lanciato la sua campagna di genocidio nella Striscia di Gaza il 7 ottobre 2023, dopo che Hamas ha condotto un’operazione storica contro l’entità usurpatrice, come rappresaglia per l’intensificarsi delle atrocità contro il popolo palestinese.

Il regime non è riuscito a raggiungere i suoi obiettivi dichiarati di liberazione dei prigionieri e di eliminazione di Hamas, nonostante l’uccisione di oltre 48 mila palestinesi, soprattutto donne e bambini, a Gaza.

Israele ha accettato le condizioni negoziali di Hamas, da tempo in vigore, nell’ambito della tregua, iniziata il 19 gennaio.

L’accordo di cessate il fuoco in tre fasi prevedeva che le due parti tenessero colloqui indiretti per definire i dettagli di ulteriori scambi.

Era previsto che durante i negoziati sulla seconda fase venisse stabilito un cessate il fuoco permanente e che le forze israeliane si ritirassero completamente dopo la liberazione dei prigionieri rimasti.

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, tuttavia, ha dichiarato che l’accordo esistente riguarda un cessate il fuoco temporaneo e che l’esercito del regime si è riservato “il diritto di tornare a combattere” in una data futura.

Traduzione per InfoPal di F.H.L.