Hamas smentisce presunto contatto tra Mishaal e Qatar per bloccare il lancio dei missili Qassam

Il movimento di resistenza islamico Hamas smentisce notizie circa presunti contatti telefonici tra Khaled Mishaal, capo dell’ufficio politico di Hamas, e il primo ministro del Qatar, Shaikh Hamad Bin Jabr Al-Thani, volti ad ottenere la cessazione del lancio di missili Qassam in cambio della rinuncia da parte israeliana all’uccisione mirata di membri Hamas.

Alcuni giornali israeliani, facendo riferimento a fonti palestinesi non meglio specificate, avevano affermato che vi fosse "in atto una mediazione da parte del Qatar, tra Hamas ed Israele, volta a fermare il lancio dei missili Qassam in cambio della disponibilità di Israele, di fermare le uccisioni mirate in atto nella Striscia di Gaza a danno dei capi delle Brigate Qassam".

In una conferenza stampa tenutasi ieri, Hamas dichara che "gli organi d’informazione arabi e stranieri hanno diffuso notizie inventate e menzognere in quanto provenienti da presunte fonti palestinesi che, in realtà, sono ignote". La dichiarazione continua, offrendo due spiegazioni: "O a diffondere tali comunicazioni sono stati dei palestinesi, ed in tale caso c’è da chiedersi da quale interesse possano essere stati indotti, oppure, la notizia delle presunte fonti palestinesi è essa stessa un’invenzione, il che farebbe dubitare della serietà di questi organi d’informazione." Invitando gli "agitatori" ed i "bugiardi" a desistere dai loro incitamenti e dalle loro calunnie nascodendosi dietro presunte "fonti informate" o "fonti responsabili", il portavoce di Hamas chiese ai mezzi d’informazione di verificare l’attendibilità delle loro affermazioni.

Infine, Hamas afferma che le uccisioni mirate e le campagne d’arresto a danno dei suoi dirigenti e dei suoi quadri non riusciranno ad intimidire il movimento od a spingerlo a chiedere  un atteggiamento di riguardo per i suoi dirigenti e quadri, dichiarando che "l’unica cosa che Hamas può chiedere, è ciò che porti avanti la causa palestinese e protegga i figli del nostro popolo".

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