Hamdan: ‘E’ falso che la Fratellanza tratti con gli Usa per neutralizzare la resistenza di Hamas’

Beirut/Il Cairo – Quds Press. Come avevano avuto modo di commentare in pubblico diversi esponenti politici palestinesi, e altri analisti dall’estero, anche Osama Hamdan, leader di Hamas di stanza in Libano, è intervenuto a condanna del ciclo di aggressioni israeliane su Gaza. 23 palestinesi sono stati assassinati, i feriti sono un numero imprecisato.

“Quanto stiamo subendo si allinea perfettamente con le scelte perseguite dall’occupante israeliano. E’ nella natura del Sionismo innescare una violenza brutale contro i palestinesi. Questo accanimento dimostra come Israele non disponga di altre opzioni, è una forma di ritorsione per il processo politico palestinese della riconciliazione, il quale, nonostante gli intoppi di varia natura, procede.

“Con quest’aggressione, gli israeliani dimostrano di temere i cambiamenti di libertà nei paesi arabi.

“Anche questa guerra su Gaza è parte del piano sionista volto ad accaparrarsi tutta la terra di Palestina. Noi di Hamas non siamo sorpresi da questa violenza, forse lo è chi pensava che in Palestina stessimo vivendo un periodo di relativa quiete.

“Israele sta assassinando ancora, e sta istigando una violenza più vasta, invocando una guerra, durante la quale poter essere libero di raggiungere i propri obiettivi ad al-Quds (Gerusalemme) e in Cisgiordania.

“Probabilmente una guerra della portata dell’offensiva del 2008-2009 non lascerà gli attori terzi a guardare, proprio perché esiste in essi la consapevolezza che l’intento israeliano è coinvolgere quanti più paesi in un conflitto regionale”.

Ma l’ultimo attacco su Gaza, secondo il parere di Hamdan, è anche un test israeliano sulla volontà politica della Fratellanza Musulmana: “Con l’offensiva di queste ore, Israele mira a testare gli effetti di un ipotetico accordo tra la Fratellanza e gli Stati Uniti”.

Stando ad alcune indiscrezioni, infatti, gli Usa avrebbero permesso alla Fratellanza di entrare a pieno titolo – quindi di godere del pieno riconoscimento – sulla scena politica, contro un intervento da parte egiziana su Hamas per condurre il Movimento di resistenza islamico palestinese ad abbandonare la strada della resistenza.

“Tuttavia – sottolinea Hamdan -, si tratta di una supposizione, e la notizia in sé è falsa.

“Quanti credono in questa ipotesi non conoscono Hamas, né il suo impegno per la resistenza fino alla liberazione della terra. Nessuno osi fare scommesse sulla nostra capacità di stringere forte o di allentare aspetti della causa palestinese tra quelli non negoziabili. Per Hamas la lotta armata è sempre un’opzione funzionale alla liberazione.

“Di natura della resistenza abbiamo discusso a lungo con la controparte a Ramallah, con l’Anp. C’è accordo sulle modalità di resistenza da legittimare, dal momento che, di fianco a quella armata, Hamas non rifiuta le altre opzioni di resistenza socio-politica. Tuttavia, mettiamo in chiaro che il principio stesso di resistenza non è soggetto a patteggiamento”.

Anche per Salem ‘Azzouz, ricercatore egiziano “l’escalation israeliana contro la Striscia di Gaza si pone l’obiettivo di sondare il terreno del presunto accordo tra Usa e Fratellanza dal quale si attende una qualche emanazione sulla strategia di Hamas”.

In una dichiarazione rilasciata a Quds Press, ‘Azzoun sostiene che, nel feroce attacco israeliano degli ultimi quattro giorni, l’occupante israeliano voglia comunicare qualcosa ai palestinesi, ma anche al resto del mondo arabo.

“L’impegno politico nella questione palestinese della Fratellanza Musulmana ha avuto come risultato di rilevanza l’aver reso Hamas un movimento di resistenza non-violenta. Così agendo, la Fratellanza ha dimostrato agli Stati Uniti di essere l’alternativa valida al precedente regime di Hosni Mubarak”.

Anche ‘Azzoun ritiene che gli attacchi di questi giorni contro Gaza siano un test con il quale Israele intende valutare l’efficacia del presunto accordo segreto tra Fratellanza e America.

A conclusione confida l’esperto egiziano: “Non credo che Hamas risponderà (all’attacco israeliano) se non dopo aver sentito il parere dei quadri della Fratellanza in Egitto, e in quella circostanza, non credo che i Fratelli Musulmani saranno a supporto dell’idea di una risposta militare palestinese”.