Haniyah annuncia la formazione di tre comitati per la pacificazione nazionale.

Il primo ministro palestinese Ismail Haniyah ha annunciato ieri sera, in un discorso rivolto al popolo palestinese, la formazione di un comitato d’inchiesta “forte, imparziale e trasparente” per indagare sugli incidenti che sono seguiti alla festa per l’anniversario della morte del presidente palestinese Yasser Arafat nella città di Gaza. Si è impegnato a pubblicare i risultati delle indagini e a giudicare i colpevoli secondo la legge. Ha inoltre promesso la liberazione di tutti coloro che sono stati fermati dal Ministero degli Interni in seguito agli incidenti di Gaza – esclusi gli artefici dei disordini – , aggiungendo però che il governo rispetterà anche i propri doveri ufficiali ed umani nei confronti delle vittime di questi incidenti e delle loro famiglie.

Il primo ministro ha annunciato inoltre la formazione di un comitato per il dialogo nazionale, che inizierà a lavorare nella Striscia di Gaza e proseguirà poi in Cisgiordania e all’estero; ha poi confermato che il comitato di pacificazione ha iniziato il suo lavoro nelle province della Striscia di Gaza e che il governo seguirà le sue raccomandazioni per il successo e l’interesse nazionale.

Citando la stampa palestinese e i suoi dirigenti, li ha invitati ad alleggerire i toni dei discorsi e la “guerra di parole” e a non fomentare la rabbia e i conflitti nella società.

 

Apertura politica

Haniyah ha confermato il consenso del suo governo alla festa per l’anniversario della morte del presidente Abu Ammar: questo per favorire il rafforzarsi del pluralismo politico e il rispetto della libertà politica e d’informazione, dichiarandosi per questo disposto a regolarizzare i rapporti con il movimento al-Fatah e a collaborare con tutte le altre forze politiche (“Il nostro destino è lo stesso”). Ha precisato che questa disponibilità al dialogo non è segno di debolezza, ma dell’interesse sincero ad unire i Palestinesi ed a rafforzare il legame interno della nazione.

Ha poi aggiunto che il suo governo “non vuole trattare il movimento di al-Fatah come l’ANP tratta quello di Hamas in Cisgiordania, sottoponendolo ad una campagna di eliminazione totale in collaborazione con le forze israeliane di occupazione". Ha quindi precisato che" se il governo fosse stato contrario alla festa, allora nessuno avrebbe potuto raggiungere il luogo dove si teneva, quando invece il governo stesso ha predisposto tutto il necessario per la sua buona riuscita”.

 

Indagare per conoscere la verità

Haniyah ha promesso che le indagini porteranno alla luce la verità sugli incidenti di Gaza, e che il suo governo farà in modo che essi non si ripetano. Ha quindi affermato: “Nessuno ci farà uscire dal cammino che abbiamo disegnato e con il quale abbiamo guadagnato la fiducia del nostro popolo, e diciamo a tutti: non riuscirete a sopprimere il movimento in Cisgiordania, perché non si tratta di un gruppetto di ribelli qualsiasi, e non sono nemmeno banditi accecati dall’odio, o assetati di sangue”.

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