Haniyah approva il licenziamento di undici poliziotti coinvolti nella morte di un cittadino

Gaza – Infopal. Ieri, il primo ministro palestinese Ismail Haniyah ha accolto la raccomandazione della commissione d’inchiesta formata dal governo di Hamas per indagare sulla morte del cittadino Zayed Ayesh Mabruk Jaradat (40 anni), avvenuta lo scorso mese di marzo. La commissione chiedeva che undici membri della polizia fossero licenziati e processati davanti al tribunale militare.

Il portavoce del ministero dell’Interno, Ihab al-Ghasin, ha confermato che il governo e lo stesso ministero hanno così adempiuto al loro dovere sociale verso la famiglia del defunto, e ha aggiunto: “Vi è un grande interesse, da parte del governo palestinese e del ministero, nel limitare questi abusi”.

Al-Ghasin ha inoltre sottolineato quanto il suo governo sia attento a salvaguardare il cittadino e la sua dignità e a proteggerne la sicurezza e la serenità, e ha riferito che il ministero dell’Interno collabora con tutte le organizzazioni per i diritti dell’uomo per raggiungere questi obiettivi: “Questi abusi non danno un’immagine positiva delle nostre forze di sicurezza, che hanno effettivamente limitato il crimine nella Striscia di Gaza e combattuto questo tipo di prevaricazioni”. 

Erano state proprio le organizzazioni per i diritti dell’uomo a chiedere d’indagare sulla morte di Jaradat, che abitava nella zona di ash-Shawka a Rafah: in base alle informazioni in loro possesso, una forza della polizia appartenente al governo di Gaza aveva arrestato il cittadino Jaradat dall’Ospedale Europeo di Khan Yunes la mattina dello scorso 15 marzo, mentre stava accompagnando sua madre malata. Successivamente, la polizia antidroga lo aveva riportato più volte a casa, chiedendogli di rivelare dove nascondesse la merce.

I familiari del cittadino hanno dichiarato in un comunicato stampa: “Fummo informati del decesso di nostro figlio Zayed, e ci fu detto che il suo cadavere si trovava all’ospedale Abu Yusef an-Najjar a Rafah, e poi che era stato trasferito al reparto di medicina legale dell’ospedale ash-Shifa a Gaza”. I parenti hanno rifiutato di ricevere il cadavere finché non si fossero state rese note le cause del decesso”.

L’avvocato e il ricercatore dell’organizzazione indipendente per i Diritti dell’Uomo, che accusano la polizia di Gaza di aver torturato Jaradat durante l’interrogatorio, hanno riferito di aver visto il suo corpo all’ospedale ash-Shifa, con segni evidenti di tortura sulla testa, sul collo e sugli arti, e con le dita dei piedi insanguinate.

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