Haniyah: fallimentare la decisione di riavviare le trattative con Israele.

Gaza – Ma'an. Il premier del governo di Gaza Isma'il Haniyah ha commentato domenica scorsa la decisione dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) di riprendere i negoziati diretti con Israele, sostenendo che essa riflette una politica fallimentare, e che non darà i suoi frutti.

Parlando alla moschea dei Califfi Rashidin di Jabaliyya, Haniyah ha ricordato che le trattative non serviranno a ristabilire né i diritti violati né i siti religiosi distrutti, e che il popolo palestinese “dovrebbe avere fiducia in Dio, che rimarrà un suo alleato”.

Il primo ministro di Gaza ha quindi aggiunto che i palestinesi rappresentano un “modello per le nazioni arabe e i paesi islamici”, grazie alla fermezza che hanno saputo mantenere anche dopo anni di assedio. 

La decisione di riavviare i negoziati era stata presa venerdì dall'Organizzazione per la liberazione della Palestina (Olp), in risposta a un invito degli Usa a rilanciare il dialogo durante un vertice per la pace, che si terrà il mese prossimo a Washington D.C. Due giorni dopo è giunta la condanna di Hamas, che per questo motivo ha rinviato a data da destinarsi un incontro con i leader di Fatah sulla questione della riconciliazione

Hamas non è stata l'unica fazione palestinese a denunciare la posizione dell'Olp: a Ramallah, l'ufficio politico del Partito del popolo palestinese (Ppp) ha emesso un comunicato nel quale ha sostenuto che approvare la ripresa dei negoziati condurrà a “un altro fiasco”.

Un comunicato di al-Ahrar, corrente scissionista di Hamas, ha invece definito la scelta dell'Olp una “soggiogazione alle decisioni americane”.

Le trattative dirette con Israele erano deragliate l'ultima volta nel dicembre del 2008, compromesse dal devastante assalto israeliano ai danni della Striscia di Gaza.

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