Haniyah: il nostro governo è pronto a discutere con la dirigenza dell’Anp e con gli egiziani per raggiungere un accordo per la gestione del valico di Rafah. L'Anp rigetta l'offerta.

Gaza – Infopal

Il primo ministro palestinese Ismail Haniyah ha sottolineato la disponibilità del suo governo a trattare immediatamente con i dirigenti dell’Autorità Palestinese a Ramallah e con gli egiziani un accordo per la gestione del valico di Rafah.

Ieri sera, durante un intervento in tv, Haniyah ha smentito l’intenzione del suo governo di gestire da solo il valico di Rafah e il resto dei passaggi della Striscia di Gaza, e ha invitato a un accordo palestinese – egiziano per mettere fine alla crisi e rompere l’assedio.

E ha confermato che quanto è accaduto e sta accadendo nella Striscia di Gaza è "un messaggio che la tensione ha raggiunto il limite e l’assedio non può proseguire. I palestinesi non chiedono solo di far entrare piccole quantità di combustibile o di cibo, ma di porre fine all’assedio e aprire i valichi, in particolare quello di Rafah".

E ha sottolineato di aver apprezzato la posizione del governo, del popolo, dei partiti e dei sapienti egiziani nei confronti dei palestinesi.

Le dichiarazioni di Haniyah giungono dopo il consenso dato dall’Egitto al transito di decine, centinaia di migliaia di cittadini della Striscia di Gaza nel suo territorio per rifornirsi del cibo, di materie di prima necessità, delle medicine, ecc.

Rabbia crescente

Haniyah ha spiegato che il protrarsi dell’assedio creerà una situazione complicata e approfondirà la sofferenza: "Il nostro governo ha chiesto ai paesi arabi ed europei di muoversi, perché a Gaza è finito tutto, eccetto l’orgoglio e la dignità. Il popolo non sopporta più questo assedio".

Haniyah ha attaccato con forza le posizioni e le dichiarazioni di qualche dirigente palestinese volte a giustificare il proseguimento dell’assedio e le aggressioni israeliane contro il popolo palestinese, invitando tutte le parti a "leggere con calma e studiare bene quanto sta accadendo".

Rispondendo poi a chi considera che i missili della resistenza siano la causa dell’assedio e delle violenze israeliane contro Gaza, Haniyah ha spiegato: "Le quotidiane invasioni israeliane in Cisgiordania e le uccisioni dei membri della Resistenza palestinese sono forse provocate dal lancio di razzi?". E ha evidenziato come quella addotta da Israele per giustificare i propri crimini sia "una grande bugia che ha l’obiettivo di indebolire volontà del popolo palestinese e isolarlo dal suo ambiente arabo e regionale".

Haniyah ha confermato che il suo governo è impegnato a proseguire una tregua con Israele, ma che "lo Stato di occupazione rifiuta una tregua reciproca contemporanea e globale".

Luce verde

Parallelamente, Haniyah ha accusato il presidente americano George Bush, in visita nella regione all’inizio di gennaio, di aver autorizzato Israele ad aumentare l’escalation militare contro il popolo palestinese e a rafforzare l’assedio: "Avevamo messo in guardia sugli obiettivi della conferenza di Annapolis e della visita di Bush nella zona. Avevamo anticipato che Bush avrebbe dato luce verde all’occupazione per rafforzare gli attacchi e le aggressioni sia in Cisgiordania sia nella Striscia di Gaza. E’ accaduto quanto avevamo annunciato: sono stati commessi massacri sulla terra di Gaza, altre uccisioni giornaliere nelle diverse zone della Striscia, invasioni continue, eliminazioni crescenti dei membri della resistenza in Cisgiordania. Questa escalation militare non poteva essere così selvaggia senza l’autorizzazione di Bush".

Manifestazioni nei paesi arabi

Il premier palestinese ha detto di aver apprezzato la vasta sollevazione popolare araba a sostegno del popolo palestinese, le espressioni di solidarietà e le richieste della fine dell’assedio e delle aggressioni. E ha sottolineato come il messaggio delle manifestazioni delle masse arabe nei diversi paesi ha chiarito che i popoli arabi e islamici "non permetteranno all’occupazione israeliana di isolare i palestinesi".
Haniyah, infine, ha lodato la conferenza nazionale palestinese riunita nella capitale siriana, Damasco, in quanto "conferma l’unità nazionale e il suo attaccamento ai diritti irrinunciabili".

La risposta dell’Anp di Abbas

L’Autorità nazionale palestinese di Ramallah ha rigettato l’offerta del premier della Striscia di Gaza, Ismail Haniyah, a trovare un accordo per la gestione del valico di Rafah insieme all’Egitto.

Il quotidiano arabo ash-Sharq al-Awsat, con base a Londra, ha citato quanto dichiarato da Nemer Hammad, consigliere politico di Mahmoud Abbas: "la presidenza dell’Anp non negozierà con Hamas su nulla fino a quando non revocherà il golpe, e non tratterà sui valichi perché non ha nulla a che fare con questo argomento".

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