Haniyah: il sequestro dei ministri del governo non cambia la nostra posizione. Le minacce non ci fanno paura.

Il primo ministro palestinsese Ismail Haniyah ieri ha sfidato Israele affermando che gli arresti dei ministri del governo e dei membri del consiglio legislativo del movimento di Hamas non cambieranno la sua determinazione a guidare il popolo palestinese attraverso l’attuale governo.

Durante una lezione in una moschea di Gaza, Haniyah ha dichiarato: “Le minacce israeliane non ci fanno paura, la loro è una politica vecchia. Noi non arretreremo”. E ha aggiunto: “Hanno sequestrato i ministri del governo per farci cambiare posizione, ma noi non cambieremo, costi quel che costi”.

Il premier ha chiesto di fermare l’aggressione israeliana contro i palestinesi, di togliere l’embargo e di non intromettersi nella politica palestinese per non rendere le cose ancora più difficili. Haniyah si è chiesto se l’aggressione militare israeliana e la guerra totale contro il popolo palestinese sia la strada per arrivare al soldato sequestrato.

E per quanto riguarda le attività dei ministri imprigionati da Israele, il Premier ha spiegato: “Abbiamo passato le funzioni dei loro ministeri agli altri colleghi a Gaza e in Cisgiordania”.

Per ciò che concerne il bombardamento dell’esercito israeliano alla centrale elettrica di Gaza, Haniyah ha assicurato che “saranno inviati a Gaza aziende produttrici di energia elettrica”.

E ha aggiunto che la formazione del nuovo governo palestinese terrà conto dei risultati delle elezioni legislative di gennaio: “Potranno cambiare i ministri responsabili, ma qualsiasi governo che sarà formato nei prossimi quattro anni avrà come base i risultati delle elezioni”.

E ha sottolineato che “bombardare i ministeri e il ministero degli Interni non farà cadere il governo né la bandiera, e non influenzerà il cammino scelto dal popolo palestinese”. “L’ultima aggressione israeliana contro la Striscia di Gaza è un piano di cui la stampa israeliana aveva scritto prima dell’operazione di domenica”. E ha aggiunto: “Quello che è accaduto alla famiglia Ghaliya e ai bambini del quartieri di Ash-Shaikh Radwan e Khan Younes dimostra che il piano era già programmato per colpire la determinazione del popolo palestinese e del governo”.

Per quanto riguarda il sequestro del soldato israeliano, Haniyah ha chiarito che il governo palestinese ha rivolto un appello alle fazioni che lo tengono prigioniero affinché lo trattino bene”.

E ha ricordato l’accordo firmato di recente dalle fazioni: “L’accordo non ha fatto contenta l’occupazione e l’operazione militare israeliana ha l’obiettivo di far fallire il dialogo nazionale”.

Dal nostro corrispondente.

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