Haniyah invita l’Egitto a riconsiderare gli accordi di Camp David

Gaza-InfoPal. Il capo del governo palestinese di Gaza, Ismail Haniyah, ha invitato le autorità egiziane a riconsiderare gli accordi di Camp David, firmati con gli israeliani nel 1978, e adottare una nuova politica costante per quanto riguarda il valico di Rafah.

Durante il sermone del venerdì 24 maggio, nella moschea di Khalil al-Wazir a Gaza, Haniyah ha proposto tre punti che riteneva meritevoli della considerazione dell’Egitto, soprattutto dopo il rapimento dei sette soldati egiziani nella penisola del Sinai, e la conseguente chiusura del valico di Rafah.

In primo luogo, il premier di Gaza ha chiesto di riconsiderare gli accordi di Camp David, soprattutto gli allegati riguardanti la questione di sicurezza, “che impediscono all’Egitto di dispiegare forze militari ed estendere la propria sovranità nel Sinai, e creano un vuoto che potrebbe nuocere alla sicurezza dell’Egitto e avere delle ripercussioni sui rapporti palestinesi-egiziani”.

Haniyah ha anche invitato a creare una strategia globale per la penisola del Sinai, basata sullo sviluppo e gli investimenti, senza trascurare la protezione. Ha quindi esortato ad adottare una nuova politica per la gestione del valico di Rafah, in modo che gli eventi interni egiziani non influenzino la vita dei palestinesi nella Striscia di Gaza, “per non lasciare che un milione e mezzo di palestinesi rimangano ostaggio degli avvenimenti sul lato egiziano”.

Egli ha ribadito che la stabilità e la sicurezza dell’Egitto è legata a quella di Gaza, ha dichiarato: “Ciò che nuoce all’Egitto nuoce anche a noi, e viceversa, quando esso prospera, il benessere si riflette su di noi”.

Haniyah ha sottolineato che il suo governo ha affrontato responsabilmente l’incidente del rapimento e la chiusura del valico di Rafah, affermando di aver seguito costantemente la situazione dei palestinesi bloccati al valico, e ha chiuso tutte le gallerie sotterranee per impedire ad eventuali ricercati di sfuggire dall’Egitto e coinvolgere i palestinesi”.