Haniyah: "La comunità internazionale deve sapere che il nostro popolo rifiuta qualsiasi tipo di pressione".

Il presidente del Consiglio palestinese ha dichiarato che "la comunità internazionale deve sapere che il popolo palestinese non cederà alle pressioni che sta subendo insieme al governo".
Haniyah ha parlato a migliaia di insegnanti dei comuni della Striscia di Gaza durante una manifestazione organizzata giovedì pomeriggio davanti alla sede della presidenza del consiglio a Gaza, in appoggio del governo e contro le pressioni internazionali.
Haniyah ha chiarito con forza che il governo non venderà le terre, non tralascerà Gerusalemme né il diritto al ritorno dei profughi, la liberazione dei prigionieri, la dignità e tutti i diritti del popolo palestinese. "Questo governo è stato eletto legalmente – ha aggiunto -, e si regge sulla terra ferma, dove vive un grandioso popolo. Noi siamo con voi, il bene sta arrivando, il governo chiede l’aiuto, la fiducia, la forza, la volontà a Dio e al popolo".
Haniyah ha espresso la propria gioia per la posizione assunta dai docenti nei confronti della patria.

Lettera alle nazioni unite.
Durante la manifestazione, i docenti hanno indirizzato una lettera al segretario generale dell’ONU, Kofi Annan.
"Noi professori della Striscia di Gaza, siamo venuti da tutte le parti per dimostrare la nostra solidarietà e dare il nostro appoggio al governo.  Il governo palestinese è completamente legale ed è stato costituito attraverso elezioni democratiche. Esso è una chiara dimostrazione di democrazia per il popolo palestinese".
E hanno chiesto a tutte le organizzazioni e alla comunità internazionale di togliere la pressione dal governo palestinese, perché pesa solo sul popolo, mentre non tiene conto degli atti negativi di Israele.

Fine dell’oppressione

Infine i professori hanno emanato un comunicato di richiamo alle banche nazionali, chiedendo di non esercitare pressioni forzate, ma di assumere una posizione nazionale storica.
Hanno concluso sottolineando la difficile situazione in cui vive il popolo palestinese come risultato di un lungo assedio e dell’oppressione dell’occupazione israliana, appoggiata dalle autorità nazionali, e si sono dichiarati altresì sorpresi dalla posizione assunta dalle banche dei paesi arabi, che hanno impedito il trasferimento di denaro diretto al popolo palestinese.

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