Haniyah minacciato di morte dal governo israeliano.

E’ fuori da ogni logica. Semplicemente folle! Un governo e un parlamento legittimamente formatisi dalle uniche elezioni libere e democratiche di tutta l’area arabo-islamica (fatta eccezione di quelle in Algeria, nel ’91, boicottate, di nuovo, da Usa ed Europa), decimato da arresti-sequestro da parte di Israele, e a cui, finora, non era stata data realmente la possibilità di agire; una popolazione massacrata da bombe israeliane lanciate sulle spiagge affollate, nelle città, sulle strade; bambini uccisi sistematicamente; donne costrette a partorire in piedi, davanti ai checkpoint; migliaia di persone in carcere per resistenza all’occupazione; un presidente dell’Anp strattonato qua e là da Occidente e Israele; e ora anche il Premier minacciato di morte!

Ma dove siamo finiti? E dove sono finiti la legalità e il diritto internazionali, branditi con il coraggio dei vigliacchi solo quando c’è di mezzo un soldato israeliano – che fa, appunto, il militare ed è soggetto a rischi! – ma ferocemente zitti quando si tratta di una popolazione inerme e dell’autorità civile e politica di un paese?

Dove sono finiti i colleghi europei dei ministri, dei deputati, dei sindaci palestinesi rapiti e incarcerati quale ultima ignominia di uno stato razzista e fascista? Perché non s’indignano? Perché non urlano allo scandalo? Perché non offrono solidarietà e non condannano Israele?

Forse che ministri, parlamentari, sindaci, gente comune palestinese vale meno perché "non-occidentale"? O perché sono o hanno scelto Hamas, e Hamas va cancellata dalla faccia della Terra?

Qual è l’obiettivo? Distruggere governo e parlamento palestinesi e indire nuove elezioni in Iraqi-style? Che buffonata sarebbe! Intollerabile solo a pensare che la democratica Europa possa avallare una simile strategia!

Quanto all’operazione israeliana "Pioggia d’estate" (che termini vergognosi riescono a forgiare i guerrafondai massacratori di popoli di tutto il mondo!), era già stata orchestrata mesi fa, probabilmente dopo la vittoria elettorale di Hamas, a gennaio di quest’anno. Anche se la pessima informazione italiana (e anche degli altri paesi!) ci racconta che è in "reazione" al rapimento del soldatino israeliano… Penosi i tg di ieri. Non un minimo di analisi, non un’intervista a leader o civili palestinesi! L’unica ragione a essere veicolata è quella di Israele, che avrebbe "subito un torto".

Ma chi racconta che le operazioni della resistenza palestinese arrivano di conseguenza ai massacri, agli omicidi mirati, ai soprusi, alle requisizioni di case e terreni, agli arresti preventivi, alle torture, alla costruzione del Muro della Vergogna, ecc. ecc.? Nessuno.

Però, le fazioni hanno rapito un militare israeliano ed è successo il finimondo!

La strategia di Israele è chiara: occupazione definitiva dei Territori palestinesi- tranne quelle zone poco interessanti propagandate come "coraggiosa concessione" – eliminazione fisica e politica della popolazione; deportazione in piccoli banthustan o all’estero. Annullamento della causa palestinese.

Per raggiungere questi obiettivi, lo stato supertecnologizzato e più razzista del mondo, usa tutte le tattiche, le strategie e la propaganda possibili.

E il "democratico" e civilizzato Occidente offre aiuto e avallo, insieme ai mezzi di informazione che fanno egregiamente la loro parte!

Europa, fatti sentire! Tira fuori un po’ di coraggio e dignità! Basta silenzi! Ti stai rendendo complice di crimini di guerra…

Fonti israeliane hanno riferito oggi che il governo israeliano ha minacciato di ammazzare il Premier palestinese Ismail Haniyah se il soldato prigioniero verrà ucciso.

Le fonti sostengono che Israele ha informato della minaccia il presidente dell’Anp, Abbas, in una lettera. Nella stessa, il governo israeliano chiede a Hamas di rilasciare immediatamente il soldato.

Il caporale diciannovenne Gilad Shalit, della regione della Galilea, è stato catturato in un’operazione militare palestinese contro una postazione israeliana a Kerem Shalom, ad est della Striscia di Gaza, domenica 25 giugno. Gruppi palestinesi stanno facendo pressioni affinché il soldato venga scambiato con palestinesi detenuti nelle prigioni israeliane, molti dei quali sono "amministrativi", cioè senza imputazione alcuna, senza processo, ecc. Altri sono prigionieri politici a tutti gli effetti. Dunque, non si tratta di chiedere la liberazione di delinquenti, ladri o criminali comuni, bensì di uomini, donne, bambini resistenti, patrioti o semplici cittadini palestinesi!

Alti ranghi dell’esercito israeliano stanno premendo affinché Abbas dissolva il Parlamento Palestinese e indica nuove elezioni. Abbas viene accusato di essere "debole" nel comando dell’Autorità nazionale palestinese.

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