Speciale Yasin.
Gaza – Palestine-info. Isma’il Haniyah, primo ministro palestinese, ha ribadito che sia il suo governo che la Resistenza islamica (Hamas) resteranno fedeli alla via tracciata dallo sheykh Ahmad Yasin, fondatore della Resistenza islamica in Palestina.
Il suo governo è, infatti, uno dei frutti degli sforzi messi in opera dello sheykh Yasin con la sua predicazione.
In occasione del sesto anniversario del suo assassinio (22 marzo), Haniyah ha visitato la casa dei Yasin. Lì ha ribadito l’attaccamento al valore dell’unità nazionale e ad alcuni punti fermi: “Noi restiamo fedeli al patto che abbiamo stabilito con Allah, quindi di fronte al nostro popolo e alla nostra nazione”.
Egli ha poi confermato l’attaccamento ai diritti palestinesi senza mai recedervi, sia per quanto riguarda al-Quds, sempre più attaccata dai sionisti, che il ritorno dei profughi e la liberazione dei prigionieri.
Resteremo fedeli a quanto ha proclamato lo sheykh martire, anche per quanto riguarda la riconciliazione e l’unità nazionale. Noi siamo completamente pronti a ripristinare l’unità nazionale per fronteggiare i pericoli dell’embargo e quelli che gravano su al-Quds occupata”.
Haniyah ha parlato di Yasin come di una “fonte di parola e di azione, di umanità, di abbraccio per tutti i palestinesi uniti nella lotta, di guida per l’unità palestinese. Egli da casa sua ha saputo estendere la sua opera alle fazioni, ai gruppi della resistenza, i quali hanno visto in lui la ‘chiave dell’unità’ e della speranza per la Palestina, al-Quds, i profughi e i prigionieri”.
Haniyah ha poi evidenziato che ci sono due punti su cui si è concentrato lo sheykh Yasin: formare una generazione e la persona palestinese in quanto resistente, inoltre l’attaccamento alla liberazione di tutta la Palestina: “Questo è ancora un nostro punto fermo, così come tutto quel che egli ha fondato”.
“In questa data se ne andò uno degli uomini veri di questa nazione: la Palestina gli dette l’addio come il suo capo, e il movimento di resistenza islamica gli dette l’addio come la sua guida martire nel campo della parola e dell’azione”.
“Coloro che muoiono per la loro professione di fede e le loro idee muoiono solo nel corpo, ma le loro idee restano vive nei cuori dei credenti e di coloro che seguono la linea tracciata dalla resistenza”.
Haniyah ha infine concluso: “Hamas provoca la collera nei miscredenti, negli ipocriti e tutti coloro cherascurano la terra di Palestina”.