Hebron, avvisi di demolizione notificati a scuola e a 3 strutture abitative

Imemc e Ma’an. Lunedì le autorità israeliane hanno consegnato avvisi di demolizione a una scuola e a tre abitazioni nella zona di Masafer Yatta, sulle colline a sud di Hebron, in Cisgiordania.

Il coordinatore di una comunità locale contro il Muro dell’apartheid israeliano, Rateb al-Jbour, ha riferito che le forze israeliane hanno preso d’assalto la scuola Khillet al-Dabe, composta di strutture in acciaio, e ha costretto il personale scolastico e i suoi 12 studenti ad andarsene.

Al-Jbour ha aggiunto che le forze israeliane hanno poi consegnato al personale scolastico un avviso di demolizione per la scuola.

L’agenzia di stampa Ma’an sottolinea che il ministero dell’Istruzione palestinese aveva appena aperto la scuola il mese scorso.

I soldati israeliani hanno fatto anche irruzione nella zona di Khirbet al-Mufaqara, sempre a Masafer Yatta, e hanno consegnato avvisi di demolizione per tre abitazioni.

I proprietari delle abitazioni, identificati da Al-Jbour, sono Numan Shihadeh Hamamda, Hussein Ahmad Hamamda e Adli Hamamda.

Le forze israeliane hanno consegnato  anche un avviso di demolizione al proprietario di una stanza adiacente ad una grotta, nella zona di Khirbet Sarura, dove risiedevano attivisti locali e internazionali contro l’insediamento.

Le colline a sud di Hebron, conosciute localmente come Masafer Yatta, si trovano quasi interamente nell’Area C, il 62 per cento della Cisgiordania sotto pieno controllo civile e di sicurezza israeliano dagli accordi di Oslo del 1993.

Circa 3.000 coloni israeliani vivono in insediamenti illegali per soli ebrei nella regione di Yatta, secondo l’Applied Research Institute – Jerusalem (ARIJ).

I residenti di Masafer Yatta furono espulsi al momento dell’istituzione di una zona di fuoco, negli anni ’70, e alla fine ebbero il permesso di rientrare, dopo una lunga battaglia in tribunale, ma ora sono sotto la costante minaccia di essere espulsi o di vedere le loro case demolite.

Traduzione per InfoPal di Edy Meroli