Hebron, feriti e arresti nel corso di un’operazione militare a Beit Ummar

Al-Khalil (Hebron)-Quds Press. All’alba di Domenica 1° agosto, un’unità dell’esercito israeliano ha preso d’assalto il villaggio di Beit Ummar, nei pressi di Hebron, sud della Cisgiordania. Durante l’assalto, due giovani palestinesi sono stati arrestati in seguito agli scontri che hanno provocato alcuni casi di intossicazione da gas tra i palestinesi.

In alcune dichiarazioni rilasciate a Quds Press, Mohammed ‘Awad, portavoce del Comitato popolare contro l’insediamento a Beit Ummar, ha riferito che oltre 150 soldati, sostenuti da 22 veicoli militari, hanno assaltato il villaggio.

Ha sottolineato che le forze di occupazione hanno fatto irruzione nella casa di Mohammed Issa ‘Awad, situata al centro del villaggio, prelevando suo figlio, Rashid. Successivamente, le forze israeliane hanno trasferito il giovane, bendato, nella casa di suo fratello, Zaid. Hanno abbattuto la porta d’ingresso e perquisito la casa minuziosamente, distruggendo alcuni mobili, prima di arrestare Issa, di 23 anni, fratello di Rashid, nonché ex detenuto che ha trascorso circa due anni e mezzo nelle carceri israeliane.

Nello stasso tempo, prosegue il portavoce, un gruppo di soldati stava irrompendo in un’altra abitazione, situata nell’area di al-Buqa’a, per arrestare Mohammed Ibrighit, di 21 anni, che era stato rilasciato durante lo scorso Ramadan dopo aver trascorso 13 mesi nelle carceri israeliane.

Sempre a Beit Ummar, le forze di occupazione hanno fatto irruzione nella casa di Ahmed Khalil Abu Hashem, perquisendola prima di consegnare al proprietario una avviso di comparizione presso la sede dell’intelligence israeliana dell’insediamento di Etzion. Le forze israeliane hanno anche assaltato le abitazioni dei suoi due fratelli, Jamal e Ayesh, perquisendole in maniera profonda.

Violenti scontri sono scoppiati dopo gli arresti, dove giovani infuriati hanno lanciato pietre e bottiglie vuote contro i soldati dell’occupazione, che hanno risposto con gas lacrimogeno e bombe assordanti, provocando alcuni casi di intossicazione tra i giovani palestinesi.

Le forze israeliane hanno lanciato deliberatamente alcuni candelotti di gas lacrimogeno all’interno dell’abitazione di Yousef Azmi Jaber, di conseguenza, tutti i membri della famiglia sono rimasti intossicati. Inoltre, i militari israeliani hanno sequestrato alcuni veicoli dal centro del villaggio, usandoli per ripararsi dal lancio di pietre.