Hebron, giovane ucciso in ospedale da forze israeliane travestite da palestinesi

-1053470755Hebron-Quds Press, PIC e Ma’an. Giovedì, forze israeliane sotto copertura hanno ucciso un Palestinese durante un’incursione in un ospedale, nella città di Hebron.

La vittima è Abdullah Azzam Shalaldah, 27 anni, crivellato di colpi dalle forze israeliane, che hanno invaso il reparto di chirurgia dell’ospedale al-Ahli, per arrestare suo cugino, Azzam Ezzat Shalaldah, 22 anni, ferito dai coloni israeliani il mese scorso.

Abdullah e un altro parente si trovavano in ospedale a visitare Azzam quando diversi soldati israeliani sotto copertura, in collaborazione con l’agenzia di intelligence interna “Shin Bet”, sono entrati nell’ospedale alle 4:00 del mattino.

Le forze hanno legato il familiare di Azzam, mentre Abdullah, che era in bagno, è entrato nella stanza ed è stato ucciso sul posto. I soldati hanno poi rapito Azzam.

Il video della sicurezza mostra un gruppo di circa 16 uomini entrare nei corridoi dell’ospedale prima delle 4:00 spingendo una sedia a rotelle, quando, improvvisamente, l’uomo seduto toglie il lenzuolo, si alza e tutti gli altri estraggono le armi e procedono nella sala.

Il video mostra un agente israeliano vestito da donna palestinese e altre forze travestite da musulmani, con kefiyya e barbe lunghe.

Azzam era accusato di aver accoltellato un colono israeliano ed era stato a sua volta ferito a Gush Etzion il 25 ottobre.

Il ministro palestinese della Sanità, Jawad al-Awad, ha dichiarato che l’uccisione del giovane da parte di unità israeliane sotto copertura all’interno dell’ospedale di Al-Ahli di Hebron “è la prova evidente che Israele non tiene alcun conto di tutte le convenzioni internazionali e umanitarie”.
In un comunicato stampa ricevuto “Quds Press”, Awad invita la comunità internazionale ad assumersi “la piena responsabilità di proteggere la nostra gente dalla macchina di morte israeliana. Il silenzio internazionale ha portato Israele ad aumentare la frequenza di queste violazioni e all’esecuzione di pazienti all’interno degli ospedali”.