Hebron, i ‘tour’ provocatori e le ‘ronde’ d’Israele.

 

Hebron – Infopal. Ieri pomeriggio, il ministro della Difesa israeliano Ehud Barak, ha autorizzato i membri del partito nazionalista di estrema destra presenti alla Knesset (il Parlamento) a effettuare, nella mattinata di oggi, un giro nelle aree H1, al centro di Hebron. Queste zone sono sotto il controllo dell'Anp.

Barak ha ordinato all'esercito di scortare i manifestanti con corazzati e armi.

Gli estremisti promotori di questa ennesima violazione dei diritti civili palestinesi hanno motivato la provocazione sostenendo che Hebron è “israeliana come Haifa e Giaffa”.

Barak fa dietrofront. Oggi, tuttavia, Barak ha ufficialmente ritirato il permesso, precedentemente accordato, al gruppo di coloni estremisti.

Barak aveva approvato ieri una ronda dell’Unione Nazionale, partito israeliano di estrema destra, nella sezione H1 di Hebron, dove vivono 120.000 arabi. In risposta a questa decisione, il ramo locale di Fatah aveva annunciato scioperi in tutti i settori dalle 10 alle 12 di oggi, per organizzare un sit-in di protesta nella piazza di Bab az-Zawiyah.

Stamattina presto, più di 100 palestinesi si sono così riuniti per protestare contro l’invadenza israeliana: tra di loro vi era anche l’autorità islamica palestinese, Shaykh Taysir at-Tamimi, che ha parlato alla folla radunata nella piazza.

I partecipanti, durante la dimostrazione che ha preceduto il sit-in, hanno dichiarato alle agenzie di stampa che, alla luce del dietrofront di Barak, i palestinesi sono ora maggiormente preoccupati per la possibilità che i coloni della sezione ebraica di Hebron – denominata H2 – reagiscano violentemente.

Secondo uno dei comitati organizzatori della manifestazione, la precedente approvazione della ronda andrebbe considerata “una mossa di protezione nei confronti dei coloni”, nel quadro di quella che il comitato ha chiamato “la guerra aperta contro il popolo palestinese e le sue proprietà” da parte d’Israele. Il dirigente del comitato ha aggiunto che il governo israeliano è responsabile di tutte le ripercussioni negative che il suo sostegno a favore dei coloni ha sulla città.

Il comitato ha quindi invitato le autorità politiche palestinesi a prendere le dovute misure a livello regionale e internazionale per costringere il governo israeliano a fermare le “aggressioni ai danni del popolo palestinese” e ad aderire agli accordi internazionali sui Territori.

Da parte sua, il governatore della provincia di Hebron, Hussayn al-A‘raj, ha avvertito dei pericoli che una ronda di coloni rappresenterebbe per la sicurezza e l’ordine della città. Secondo al-A‘raj, si tratta dell’ennesimo tentativo di provocazione nei confronti dei palestinesi.

Il governatore ha inoltre osservato che Barak avrebbe dovuto ordinare già da tempo l’evacuazione dei coloni dall’area, in accordo con le risoluzioni adottate dall’Alta Corte di Giustizia, in base alle quali tutte le strade di Hebron devono essere accessibili ai cittadini arabi: “Barak avrebbe dovuto fare un passo in avanti verso la pace, invece di permettere agli estremisti di pattugliare Hebron”, ha commentato.

Anche il sindaco di Hebron, Khalid al-‘Osayli, ha dichiarato di essere pronto a ritenere Israele responsabile per gli effetti devastanti di un’eventuale ronda colonica nella città.


 

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