Hezbollah minaccia Israele a causa del confine marittimo

Beirut – The Palestine Chronicle. Il gruppo libanese Hezbollah ha pubblicato un video in cui suggerisce che la piattaforma di gas naturale offshore di Israele verrà attaccata, a meno che Tel Aviv non risolva una disputa sul confine marittimo con Beirut.

Domenica, il gruppo ha pubblicato un video con filmati ripresi da droni in cui si vedono navi e piattaforme di produzione coinvolte nell’estrazione degli enormi giacimenti di gas offshore di Israele. Il video mostra anche le coordinate per ogni luogo. È iniziato con le parole di un recente discorso del leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, avvertendo che “giocare con il tempo non serve” nella disputa territoriale.

Secondo il video, il filmato è stato girato sabato 30 luglio ed il 9 giugno. Secondo quanto riferito, le immagini sono state catturate a Karish, un campo in acque contese dove la società londinese Energean prevede di iniziare ad estrarre gas, quest’anno, in base ad un contratto con il governo israeliano.

La disputa territoriale si è intensificata dopo che la nave galleggiante di produzione, stoccaggio e scarico (FPSO) della Energean è arrivata a Karish, a giugno. Il giacimento si trova a circa 90 km a ovest di Haifa, vicino ai giacimenti israeliani di gas Leviathan e Tamar, e si stima che contenga fino a 0,037 trilioni di metri cubi di carburante.

Il presidente libanese Michel Aoun ha avvertito che qualsiasi tentativo di raggiungere giacimenti di gas nell’area contesa, senza prima aver risolto la controversia, sarà visto come un’azione “provocatoria e aggressiva”. Israele ha insistito sul fatto che il blocco di Karish si trova interamente all’interno della zona economica esclusiva di Israele, riconosciuta dalle Nazioni Unite, e non è soggetto alla disputa marittima tra i paesi.

Gli Stati Uniti stanno mediando i negoziati tra Libano e Israele. In effetti, il video di Hezbollah è stato diffuso poche ore prima che l’inviato statunitense Amos Hochstein si incontrasse con i leader libanesi a Beirut. “Il raggiungimento di una risoluzione è sia necessario che possibile, ma può essere fatto solo attraverso negoziati e diplomazia”, ​​ha affermato sabato il Dipartimento di Stato degli USA in una nota.

La posta in gioco è alta per il Libano. Entrare nel boom del gas del bacino del Levante aiuterebbe potenzialmente il paese ad alleviare una crisi energetica che ha portato a frequenti blackout. Le entrate generate dai contratti con i produttori di gas potrebbero anche aiutare ad accelerare la ripresa del Libano dal suo crollo finanziario, che si trascina dal 2019.

Israele, che in precedenza si pensava fosse povero di giacimenti di idrocarburi, è passato da importatore di combustibili fossili all’autosufficienza, dopo che la società statunitense Noble Energy e altri esploratori hanno iniziato ad estrarre il gas nel 2000. Si stima che il Leviathan contenga 0,37 trilioni di metri cubi e il suo sviluppo ha permesso a Israele di diventare un importante esportatore di carburante nel 2019.

Traduzione per InfoPal di F.H.L.