HRW: nel 2021, Israele ha raddoppiato le politiche di repressione contro i palestinesi

Palestine Chronicle. Le autorità d’occupazione israeliane hanno raddoppiato le politiche per reprimere i palestinesi e privilegiare i coloni durante l’ultimo anno, secondo quanto affermato da Human Rights Watch in un nuovo rapporto.

“La politica del governo di mantenere il dominio degli ebrei israeliani sui palestinesi in Israele e nei Territori palestinesi occupati (OPT), insieme alla repressione particolarmente severa contro i palestinesi che vivono negli OPT, equivale ai crimini contro l’umanità dell’Apartheid e della persecuzione”, si legge nel rapporto.

Human Rights Watch ha affermato di aver documentato gravi violazioni delle leggi sulla guerra e sui crimini di guerra durante l’aggressione israeliana a Gaza avvenuta a maggio del 2021, compresi gli attacchi israeliani che hanno ucciso decine di civili palestinesi e che hanno distrutto quattro edifici di Gaza, pieni di residenze e attività commerciali, senza alcuna evidenza di obiettivi militari nelle vicinanze.

“Questi attacchi hanno avuto luogo nel mezzo delle restrizioni radicali israeliane al movimento di persone e merci dentro e fuori Gaza. Con rare eccezioni, la politica israeliana di chiusura, non basata su una valutazione individualizzata del rischio per la sicurezza […], priva gli oltre due milioni di palestinesi di Gaza del loro diritto alla libertà di movimento, limitando gravemente il loro accesso all’elettricità, all’assistenza sanitaria e all’acqua, e hanno devastato l’economia”, aggiunge il rapporto.

“A giugno, un’ampia gamma di partiti politici ha formato un nuovo governo di coalizione israeliano, con Naftali Bennett come primo ministro. Questo governo ha continuato a facilitare il trasferimento di cittadini israeliani nelle colonie nella Cisgiordania occupata, [che è] un crimine di guerra. A ottobre ha fatto avanzare i piani e bandito gare d’appalto per oltre 4 mila nuove unità coloniali”, continua il rapporto.

Il rapporto afferma inoltre che “durante i primi otto mesi del 2021, le autorità israeliane hanno demolito 666 case palestinesi e altre strutture in Cisgiordania, inclusa Gerusalemme Est, sfollando 958 persone, un aumento del 38% rispetto allo stesso periodo del 2020, secondo quanto affermato dall’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (OCHA)”.