I bambini palestinesi subiscono violenza nelle carceri israeliane

Betlemme – Ma’an. Un gruppo internazionale che si occupa di diritti dei bambini martedì 20 marzo ha dichiarato che nelle prigioni israeliane i bambini palestinesi vengono sistematicamente maltrattati e, in alcuni casi, torturati.

Il rapporto di Defence for Children International (DCI) dichiara che la maggior parte dei bambini detenuti proviene dai villaggi vicini ai “punti di frizione”, insediamenti israeliani in Cisgiordania, o da strade per sole forze armate e coloni israeliani.

Circa 7.500 palestinesi sotto i 18 anni sono stati detenuti dagli israeliani dal 2001, una media di circa 2 bambini al giorno, afferma la DCI.

Il rapporto, che documenta le testimonianze di 311 bambini detenuti dagli israeliani per oltre 4 anni, ha scoperto che tre quarti di loro dichiara di aver subito violenza fisica durante la prigionia.

Secondo le testimonianze del rapporto, circa il 95% afferma di essere stato tenuto con le mani legate, e il 90% di essere stato bendato. Un terzo è stato fatto spogliare per la perquisizione durante la detenzione.

La DCI afferma che la maggior parte dei bambini subisce un “interrogatorio coercitivo”, rimarcando che, mentre all’inizio dichiarano la propria innocenza, alla fine almeno il 90% dichiara colpevolezza, “perché è il modo più rapido di uscire da un sistema che, nell’87% dei casi, nega la cauzione ai bambini”.

“Al contrario dei bambini israeliani che vivono in colonie in Cisgiordania, quelli palestinesi non vengono accompagnati da un genitore, e, normalmente, sono interrogati senza assistenza legale, e non sono informati del loro diritto a restare in silenzio”, annota il rapporto.

Molti bambini confessano di lanciare pietre, si legge ancora nel rapporto. L’esercito israeliano dichiara che lanciare pietre è un reato serio che può causare ferite o morte.

“I ragazzini palestinesi, a volte di 13 o 14 anni, scagliano pietre con le mani o con la fionda sulle auto israeliane o sui veicoli dell’esercito”, affermò Arye Shalitar, un portavoce dell’esercito israeliano.

“Sembra che le IDF (Forze di Difesa Israeliane) stiano arrestando bambini a caso, ma la gente non capisce che questi bambini sono molto violenti. Invece di giocare a pallone compromettono la vita degli israeliani”.

Ma la DCI afferma che molti dei metodi di abuso equivalgono a trattamenti o punizioni crudeli, disumani o degradanti, come vengono definiti dalla Convenzione dell’Onu contro la Tortura, e gli israeliani non forniscono meccanismi efficaci di reclamo.

Il rapporto chiede che gli israeliani pongano fine ai raid notturni, alla detenzione amministrativa, all’isolamento e ad altri maltrattamenti. Aggiunge anche: “nessun bambino dovrebbe essere perseguito in tribunali militari, dove mancano un processo leale globale e standard di giustizia minorile.

“Nessuno dovrebbe illudersi che i trattamenti documentati nel rapporto possano essere eliminati finché esisteranno i punti di frizione (degli insediamenti e delle strade militari) e che i bambini palestinesi verranno trattati come individui di seconda classe”, conclude il rapporto.

Traduzione per InfoPal a cura di Barbara Tassone