I coloni usano le zone di sicurezza della Cisgiordania per espropriare la terra palestinese

I coloni usano le zone di sicurezza della Cisgiordania per espropriare la terra palestinese

L’esercito israeliano chiude gli occhi mentre i coloni annettono terre private per espandere gli insediamenti per tenerli di riserva o per coltivarli.

Di Chaim Levinson, 5 luglio 2015

Haaretz. Secondo un’inchiesta di Haaretz, la maggior parte degli insediamenti che hanno annesso terre di proprietà privata palestinese per creare zone cuscinetto di sicurezza hanno nei fatti usato la terra per altri scopi, mentre l’Amministrazione Civile chiude un occhio.

Queste zone cuscinetto vennero create per la prima volta dopo la seconda intifada quando, tra il 2002 e il 2004, 31 persone furono uccise da attacchi terroristici in cui gli esecutori riuscirono ad entrare negli insediamenti.

Ciò sollecitò la ricerca di sistemi di sicurezza elettronici specifici per ogni comunità, per migliorare la difesa e creare uno spazio sicuro tra la recinzione dell’insediamento (se c’era) e la prima linea di difesa. L’intenzione era di installare nell’area elementi di osservazione per essere in grado di perseguire i terroristi e di instaurare una deterrente psicologico contro chi tentasse di violare l’insediamento.

Negli insediamenti costruiti sulla terra di proprietari privati palestinesi, o nelle sue vicinanze, l’occupazione di queste zone è stata appoggiata dagli ordini di successivi comandanti del Comando Centrale delle Forze di Difesa israeliane. Migliaia di dunams (unità di misura mediorientale, di origine ottomana, corrispondente a 1000 m2, ndt.) di terra coltivata furono sottratti ai loro proprietari palestinesi in questo modo.

Teoricamente i proprietari [palestinesi] possono chiedere di entrare nell’insediamento per lavorare la terra, ma la concessione di questi permessi implica una lunga procedura, ed anche quando sono rilasciati, vengono a volte annullati per problemi di coordinamento o per minacce da parte degli insediamenti.

In pratica, pochi proprietari di terre hanno avuto il permesso di entrare in queste zone speciali per lavorare la loro terra.

Haaretz ha scoperto che in anni recenti, con il pretesto di queste zone cuscinetto di sicurezza e con il tacito avallo dell’Amministrazione Civile (in realtà l’autorità militare israeliana che governa sulla zona C della Cisgiordania, ndt.), , molte colonie che si sono appropriate di terre private le utilizzano in realtà come terreni di riserva o per l’agricoltura. In sette su dodici insediamenti in cui ufficialmente vi sono zone cuscinetto di sicurezza sono state espropriate terre private. In altri due sono state occupate terre statali.

Per esempio, nella colonia di Karmei Tzur è stata espropriata una striscia di terra nel 2005 per proteggerla da nord, ma di fatto vi è stato creato un campo di basket. Negli insediamenti di Ateret, Pnei Hever, Nahliel e Kiryat Arba queste terre della zona cuscinetto vengono coltivate dagli agricoltori degli insediamenti. A Kiryat Arba nella zona di sicurezza sono stati installati dei prefabbricati.

Nell’insediamento di Mevo Dotan nella zona cuscinetto è stata costruita una strada per collegare la colonia con un nuovo avamposto nelle vicinanze.

Solo negli insediamenti di Hermesh, Shavei Shomron e Telem le zone cuscinetto di sicurezza vengono utilizzate per il loro scopo originario.

Oltre alle zone di sicurezza ufficiali, alcune colonie hanno creato zone di questo tipo non ufficiali, che sono presidiate dall’esercito israeliano e dai comandi della sicurezza delle colonie, in quanto linea di separazione che i palestinesi non sono autorizzati ad oltrepassare. Questa zona non ufficialmente definita a volte è segnata da una recinzione e a volte controllata da ronde.

Intorno all’insediamento di Kokhav Hashachar ci sono una barriera parziale ed un’ampia area dove ai palestinesi non è consentito entrare. Sono stati requisiti dozzine di dunams che sono coltivati dai coloni a Itamar e Maale Michmash. A Psagot si stanno costruendo case nella zona di sicurezza.

Dror Etkes, un ricercatore sulle politiche degli insediamenti, ha dichiarato ad Haaretz: “L’esperienza dimostra che, anche nei casi in cui le aree erano inizialmente chiuse per ragioni di sicurezza, col tempo questo è diventato un modo di espandere l’area sotto il controllo dei coloni. E’ un’altra dimostrazione dell’atteggiamento dello stato, che considera le proprietà palestinesi come proprietà di nessuno.”

L’Amministrazione Civile ha replicato: “Nei luoghi in cui esistono costruzioni illegali sono stati emessi ordini di interruzione dei lavori e di demolizione”, citando Karmei Tzur, Mevo Dotan, Ateret, Pnei Hever e Kiryat Arba come esempi di tali ordini. “L’Amministrazione Civile coordina l’ingresso dei palestinesi nelle zone cuscinetto perchè possano coltivare la loro terra, quando ne viene fatta richiesta.” L’Amministrazione Civile ha aggiunto che essa agisce quando riceve un reclamo da parte palestinese riguardo agli ingressi.

(Traduzione di Cristiana Cavagna)