I Cristiani orientali hanno festeggiato il Natale il 6 gennaio a Betlemme

christmaseastern2015maan_1Betlemme-Imemc. I Cristiani orientali, seguendo il calendario ortodosso, mercoledì 6 gennaio hanno ricevuto gli arcivescovi e i patriarchi per celebrare la vigilia di Natale al di fuori del tradizionale luogo della nascita di Gesù Cristo, nella Chiesa della Natività, a Betlemme.
Centinaia di palestinesi membri delle chiese ortodossa, copta, assira e etiope sono arrivati alla Piazza della Mangiatoia per celebrare l’evento.
Jiries Qumsiyeh, portavoce del ministro palestinese per le Antichità e per il Turismo, ha dichiarato a Ma’an che il patriarca assiro è stato il primo ad arrivare, seguito dal patriarca copto e dal patriarca ortodosso Theophilos III.
Diversi palestinesi hanno deciso di boicottare l’evento a causa delle accuse contro Theophilos III, indicando che il patriarca sta vendendo illegalmente delle terre appartenenti al patriarcato ortodosso.
 
Qumsiyeh ha affermato che diversi turisti – la maggior parte dalla Russia, USA e Europa dell’est – sono arrivati a Betlemme per partecipare alle celebrazioni.
Il portavoce della polizia palestinese Luay Irzeikat ha affermato che oltre 500 agenti di sicurezza sono stati schierati a Betlemme, sia in divisa sia in borghese.
I disordini nei Territori palestinese occupati sono serviti per mettere in ombra le celebrazioni natalizie di quest’anno, comprese quelle organizzate dal patriarcato latino a dicembre.
Un Natale sottotono ha aggravato un già difficile anno per i cristiani palestinesi, che hanno sofferto il peso delle politiche israeliane, in particolare gli espropri di terra e, per quelli che abitano a Gerusalemme, la revocazione dei permessi di soggiorno.
Ci sono stati diversi attacchi contro i luoghi santi cristiani quest’anno, e diversi cristiani palestinesi hanno deciso di emigrare all’estero a seguito dei quasi 50 anni di occupazione militare israeliana.
Traduzione di F.H.L.