I Fratelli Musulmani promettono di continuare le proteste fino a che Mursi non sarà reintegrato

PressTv. I Fratelli Musulmani egiziani hanno promesso di continuare le proteste fino a che il deposto presidente, Mohammed Mursi, primo capo di stato democraticamente eletto del Paese, non sarà reintegrato.

Martedì il gruppo ha condannato le recenti violenze in Egitto e ha ritenuto il governo ad interim supportato dall’esercito responsabile dello spargimento di sangue in tutto il Paese.

Ha dichiarato che ci sono state molte iniziative per fermare queste uccisioni, ma chi è dietro il colpo di stato militare le ha respinte tutte.

Il gruppo ha descritto gli egiziani come i leader della rivoluzione 2011, che rovesciò il dittatore in carica da lungo tempo, Hosni Mubarak, sottolineando che è loro legittimo diritto rimanere in strada fino a che Mursi tornerà al potere.

I Fratelli Musulmani hanno anche detto di essere contro gli sforzi del governo ad interim che vuole  tornare all’era Mubarak.

Le tensioni politiche in Egitto sono aumentate da lunedi, quando il leader dei Fratelli musulmani, Mohammed Badie, è stato arrestato in un raid nella città di Nasr, al Cairo.

Dopo il suo arresto, i Fratelli Musulmani hanno nominato un membro anziano, Mahmoud Ezzat, come leader ad interim del partito.

Centinaia di persone sono state uccise nei giorni scorsi a seguito della brutale stretta del governo sulle persone che protestavano contro il “colpo di stato militare” che ha rimosso Mursi dalla carica, il 3 luglio.

La violenza ha scatenato l’indignazione in tutto il mondo e ha innescato manifestazioni in diverse nazioni. Nel frattempo, gli organismi internazionali hanno chiesto di porre fine all’uso della forza indiscriminata e letale contro i manifestanti egiziani e hanno chiesto indagini indipendenti sulle uccisioni.

Traduzione per InfoPal a cura di Edy Meroli