MEMO. Secondo quanto riferito domenica dal Club dei prigionieri palestinesi, due fratelli palestinesi, Abdul Jawad di 57 anni e Mohammed Shamasneh di 51 anni, sono entrati nel loro 29° anno consecutivo nelle strutture di detenzione israeliane.
In una dichiarazione ufficiale, l’organizzazione ha spiegato che i prigionieri provengono dalla città di Qatana, a Gerusalemme est, e furono arrestati prima della firma degli accordi di Oslo, nel 1993. Hanno subito diverse condanne all’ergastolo.
La dichiarazione sottolinea che alla madre dei detenuti non è permesso di visitarli da “cinque anni a causa della sua salute”, e che le autorità israeliane continuavano “a vietare ai figli di Abdul-Jawad di visitarlo per motivi di sicurezza”.
Abdul-Jawad è sposato e ha tre figli, mentre Mohammed ha tre figlie. Entrambi sono attualmente rinchiusi nel centro di detenzione di Nafha.
Israele detiene circa 4.500 palestinesi nelle sue carceri, tra i quali 41 donne e 140 ragazzi sotto i 18 anni. Dall’inizio del 2021, le autorità israeliane hanno arrestato quasi 1.400 palestinesi.
550 detenuti soffrono di varie malattie e richiedono uno stretto monitoraggio e assistenza sanitaria. Dieci detenuti soffrono di cancro in vari stadi, tra questi Fouad Al-Shobaki, 82 anni, il più anziano dei prigionieri. Finora, 368 palestinesi incarcerati sono stati infettati dal coronavirus.
Alcuni palestinesi hanno trascorso 40 anni in prigione con 543 condannati a diversi ergastoli.
(Foto: i fratelli palestinesi Abdul Jawad, 57 anni, e Mohammed Shamasneh, 51 anni, sono entrati nel loro 29° anno consecutivo nelle strutture di detenzione israeliane [daysofpalestine.ps])