I gazawi festeggiano l’Eid fra le rovine di Gaza

gazans markGaza City – AFP. Sabato, circondati dalle macerie di una guerra mortale, gli abitanti di Gaza hanno celebrato un triste festival dell’Eid al-Adha con preghiere e visite alle tombe dei parenti.

Thabet al-Hamami ha piantato una tenda presso le rovine della sua casa – una delle 60 mila parzialmente  o totalmente distrutte dagli attacchi israeliani durante il recente conflitto – e ha offerto dolci a parenti e amici.

“Celebreremo la festa a tutti i costi”, ha detto il figlio Naeem.

La guerra di sette settimane che si è conclusa con una tregua il 26 agosto ha ucciso quasi 2.200 palestinesi, in gran parte civili, e 73 israeliani, per la maggior parte soldati. Ha causato un’enorme distruzione di abitazioni e infrastrutture, lasciando, secondo le Nazioni Unite, più di 100 mila palestinesi senza casa a lungo termine.

Nel quartiere di Gaza orientale Shejaiya, dove interi condomini sono stati spianati in alcuni dei più pesanti bombardamenti del conflitto, i bambini si sono riuniti intorno a un macellaio che macellava una pecora per l’Eid. Ma solo due pecore e una mucca erano disponibili, donate da un ente di beneficenza. La carne sarà distribuita agli abitanti più poveri dell’enclave costiera.

Il sacrificio di pecore o altri animali per l’Eid al-Adha è una rievocazione della storia di Abramo, che era stato preparato a obbedire al comando di Dio sacrificando il proprio figlio.

Difficoltà economiche

Stretta fra Israele e l’Egitto, la Striscia di Gaza è la patria di 1,7 milioni di palestinesi che vivono in soli 140 chilometri quadrati, il che la rende uno dei territori più densamente popolati del pianeta.

“Non sentiamo la festa, ma stiamo cercando di portare un po’ di gioia nei cuori dei figli dei nostri martiri”, ha detto Mohammad Sukkar, mentre distribuiva soltanto datteri e caffè ai sostenitori.

“La situazione economica è disastrosa”, ha detto Karam al-Batsh, che gestisce un’organizzazione di carità che ha acquistato le pecore con il denaro dei donatori. E ha aggiunto che alcune delle fazioni palestinesi della Striscia hanno anche distribuito della carne ai senzatetto e alle famiglie che hanno perso una persona cara in guerra.

Sabato mattina migliaia di abitanti di Gaza si sono diretti alle moschee per particolari preghiere per l’Eid prima di andare nei cimiteri a pregare per i loro morti.

Majd Dahduh, di nove anni, stringeva un mazzo di fiori mentre si inginocchiava sulla tomba di suo padre al cimitero dei martiri di Sheikh Radwan e ha detto piano: “Felice Eid, padre. Di solito ci portava regali per l’Eid e andavamo con lui nella moschea a pregare. Ora è in cielo”.

Suo padre, Shaaban Dahduh, era un alto comandante del gruppo della Jihad islamica ucciso in un attacco israeliano che aveva come obiettivo un complesso di appartamenti di otto piani.

“Era tutto per noi e noi siamo orgogliosi di lui”, ha dichiarato la sua vedova.

L’ex primo ministro di Hamas Ismail Haniyeh ha anche pronunciato un discorso per celebrare l’Eid sottolineando la necessità di ricostruire la Striscia. Ha promesso che Hamas “continuerà a rafforzare e sviluppare la sua resistenza fino a quando la terra sarà liberata” dall’occupazione israeliana.

L’ufficiale del Jihad islamico Khodr Habib, in un discorso a parte, ha dichiarato ai fedeli: “Celebreremo nonostante la distruzione. Il nemico non si rallegrerà di aver ucciso la nostra felicità”.