I gazesi soffrono anche nella ‘Giornata della Giustizia’

 

Press Tv. Lo denuncia un servizio di Press Tv: i palestinesi della Striscia di Gaza vengono ancora privati degli elementi fondamentali di giustizia sociale, per colpa dell'embargo israeliano.

Israele annunciò sei mesi fa che avrebbe alleggerito tale embargo, ma l'assedio sta provocando enormi sofferenze all'economia: lo riferisce un corrispondente di Press Tv da Gaza.

Nel 2007, l'Assemblea Generale dell'Onu proclamò il 20 febbraio giornata mondiale della giustizia sociale, allo scopo di rendere quest'ultima appannaggio di tutti e di promuovere lo sviluppo e la dignità umana.

L'Onu stessa ha messo ripetutamente in guardia contro la crisi umanitaria del milione e mezzo di abitanti a Gaza. Persino le associazioni per i diritti umani hanno criticato la comunità internazionale per il suo silenzio non solo di fronte all'assedio, ma anche di fronte ai ventidue giorni di guerra con cui Israele ha sconvolto l'economia stagnante della regione costiera.

Con i tassi di povertà che sfiorano il 70% e la disoccupazione che ruota intorno al 50%, molti gazesi vivono così dei sussidi dei parenti e delle agenzie umanitarie locali, dovendo spendere la maggior parte delle loro instabili entrate mensili in cibo e bevande.

Naturalmente, gli esperti avvertono che l'embargo peggiorerà ulteriormente la situazione economica, innalzando ulteriormente i due tassi citati.

Fin dal giugno 2007, Israele ed Egitto hanno infatti imposto alla piccola enclave un assedio senza precedenti, che ha coinvolto quasi tutti gli spostamenti e i rifornimenti di merci dentro e fuori dalla Striscia.

Povertà, disoccupazione e mancanza di medicine e di attrezzature mediche sono di conseguenza i problemi principali della regione, mentre gran parte dei bambini e dei ragazzi al di sotto dei 18 anni è ormai segnata dalla malnutrizione.

 

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