I gruppi di coloni israeliani prendono il sopravvento: tra violenza e minacce alla Moschea di al-Aqsa

Al-Quds (Gerusalemme) – Pal-Info, Wafa'. Dopo due ore in stato di detenzione, domenica scorsa, 11 luglio, la polizia israeliana ha ritenuto opportuno rilasciare un colono israeliano accusato dell'assassinio di un adolescente palestinese, Aysar al-Zaban, di 15 anni. 

Il presunto crimine era avvenuto due mesi fa nei pressi di Birzeit (Ramallah). 

Le prime giustificazioni della polizia, seguite al rilascio, hanno fatto riferimento alle contro accuse del colono in base alle quali, avrebbe sparato in risposta al lancio di pietre del ragazzo palestinese. 

Il colono sospettato proviene da Yitzhar, colonia israeliana costruita in pieno territorio palestinese nel distretto di Nablus. 

Ancora nell'area di Nablus, ieri, 12 luglio, gruppi di coloni hanno compiuto un sopralluogo nel villaggio palestinese di Awarta. 

Scortati dai soldati israeliani, l'area è stata dichiarata 'zona militare chiusa' mentre i coloni, giunti su diversi autobus, hanno eseguito riti ebraici. 

Si tratta di un cimitero musulmano sul quale, stando alle rivendicazioni dei coloni israeliani, si troverebbero le tombe di profeti della religione ebraica. 

I palestinesi residenti ad Awarta cominciano a temere il peggio e sospettano che, episodi come quello di ieri, siano un preludio ad escalation di confische delle loro terre. 

La violenza dei coloni israeliani riguarda Nablus ma – vista la presenza diffusa delle illegali colonie in terra palestinese – interessa gran parte dei centri della Cisgiordania. 

Ad al-Khalil (Hebron), un anziano palestinese, Jadallah al-Jabari, di 67 anni è stato brutalmente picchiato fino al ricovero d'urgenza. 

Il pericolo rappresentato dai coloni israeliani è dato dalla violenza fisica che questi gruppi mettono in atto contro la popolazione palestinese, ma è altrettanto insito nella legalizzazione che il governo ebraico riconosce alle loro pratiche. 

L'emergenza riguarda, ancora una volta, la Moschea di al-Aqsa. 

'Numerosi gruppi israeliani hanno annunciato di voler marciare attraverso gli ingressi a ovest e a nord della Moschea di al-Aqsa, fino a farvi ingresso'. 

L'allarme è stato dato dalla Fondazione al-Aqsa per il Patrimonio che ha specificato: 'Le marce, potrebbero essere seguite da sit in e, sulla base di comunicazioni scritte e diffuse in città, da incursioni organizzate proprio all'interno della Moschea di al-Aqsa'. 

La propaganda e il coordinamento dei coloni hanno ricevuto ampio spazio sui siti web. 

La Fondazione afferma con determinazione che la Moschea di al-Aqsa è un diritto esclusivo della comunità musulmana e che, simili episodi godono del supporto delle istituzioni ufficiali sioniste.         

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