I leader israeliani affermano che Gerusalemme resta la ‘capitale dello stato ebraico’

benjamin-netanyahu-large-3-al-aqsa-backgroundMemo. I leader di Israele hanno asserito che Gerusalemme rimarrà la capitale del loro stato, nonostante le critiche internazionali riguardanti i recenti piani di costruire altri insediamenti esclusivamente ebraici nella Città Santa occupata.

“Uno delle caratteristiche più significative della nostra unità nazionale è il generale accordo per quanto riguarda Gerusalemme come capitale di Israele, ed il mondo deve essere cosciente di ciò”, ha affermato il presidente israeliano Reuven Rivlin lunedì sera durante un incontro con il primo ministro Benjamin Netanyahu.

“Gerusalemme è la nostra capitale e, in quanto tale, dobbiamo permettere ai residenti della città di viverci e di risiedervi”, secondo quanto riportato da Rivlin in una dicharazione dell’ufficio del premier.

Secondo il comunicato, Netanyahu ha aggiunto “Quando vi saranno [costruzioni delle colonie] nella capitale di Israele, dovremmo chiedere scusa? O cancellarle? No, secondo il mio parere, no secondo il vostro parere, e no secondo il parere di qualsiasi ebreo sensato o di qualsiasi altra persona ragionevole e imparziale”.

I dirigenti statunitensi, la scorsa settimana, hanno condannato l’approvazione da parte del governo israeliano della costruzione di nuove colonie nell’insediamento di Givat Hamatos, a Gerusalemme Est occupata, ed il sequestro di edifici in un quartiere a predominanza palestinese, nella città.

In risposta alle critiche di Netanyahu, secondo cui il pronunciamento era “contro i valori americani”, il segretario della stampa della Casa Bianca, Josh Earnest, ha affermato lunedì: “E sembrato strano che egli tenti di difendere le azioni del suo governo dicendo che la nostra risposta non riflette i valori americani”.

Ha sottolineato inoltre che le amministrazioni Repubblicana e Democratica si sono opposte a “qualsiasi azione unilaterale che tenti di pregiudicare il risultato finale, compreso lo status di Gerusalemme”.

“Sono proprio i valori americani che ci hanno portato a difendere Israele in una quantità di forum internazionali, compresi quelli tenuti negli Stati Uniti”, ha affermato.

Israele ha occupato Gerusalemme Est durante la Guerra dei Sei Giorni, nel 1967. Più tardi, nel 1980, ha annesso anche la Città Santa, reclamando Gerusalemme come la capitale dell’auto-proclamato stato ebraico – una mossa mai riconosciuta dalla comunità internazionale.

I Palestinesi, dal loro canto, continuano a chiedere la costituzione di uno stato indipendente nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania, con Gerusalemme Est come capitale.

Essi accusano Israele di condurre una campagna aggressiva per “ebraicizzare” la città con lo scopo di cancellare la sua identità araba e musulmana ed infine con lo scopo di cacciare via gli abitanti palestinesi.

Sacra sia per i Musulmani che per gli Ebrei e i Cristiani, Gerusalemme è il luogo della moschea di al-Aqsa che per i Musulmani rappresenta il terzo sito più sacro al mondo.

Gli Ebrei fanno riferimento all’area come al “Monte del Tempio” rivendicando che nell’antichità era il sito di due templi.

Traduzione di Aisha Tiziana Bravi