“I manifestanti contro l’ambasciata Usa al Cairo sono stati pagati per creare caos”

Memo. Il primo ministro egiziano ha dichiarato che i manifestanti arrestati davanti all’ambasciata Usa al Cairo hanno ammesso di essere stati pagati per attaccare l’edificio.

Hisham Qandil ha affermato che il suo governo farà ogni sforzo per trovare “gli agitatori” dietro la protesta. In un’intervista alla Tv BBC, il primo ministro ha aggiunto che ci sono degli intermediari sconosciuti che hanno effettuato i pagamenti cercando di mantenere il segreto sui finanziatori.

Le forze di sicurezza hanno imposto un severo controllo su piazza Tahrir e l’area circostante vicino all’ambasciata Usa, in risposta alle proteste contro il video americano che offende il profeta Muhammad. Viene supposto che ci siano tentativi di dirottare la protesta per creare un disordine generale e destabilizzare il governo.

Il ministro dell’Interno, Jamal Al-Din, ha detto che il caos è una minaccia alla sicurezza pubblica da parte di sconosciuti. E ha descritto la protesta come “crimini invasivi e distruttivi”.