I media israeliani trasmettono le riprese del medico Abu Safiya detenuto e stanco

Palestina occupata. Il canale israeliano 13 ha trasmesso un servizio che include filmati del dott. Hussam Abu Safiya, direttore dell’ospedale Kamal Adwan di Gaza, all’interno di un centro di detenzione israeliano. Il video lo mostra esausto, pallido e con lividi visibili sul viso. Ha la testa rasata e mani e piedi ammanettati.

Il filmato ha scatenato l’indignazione poiché gli israeliani hanno deliberatamente manipolato le sue dichiarazioni. Il dott. Abu Safiya, che non parla fluentemente inglese o ebraico, è stato interrogato in inglese dal reporter israeliano. Appariva visibilmente angosciato e incerto, sollevando preoccupazioni sul fatto che l’intervista fosse stata condotta sotto coercizione.

Nel filmato, il giornalista israeliano chiede al dott. Hussam Abu Safiya del suo stato civile e se ha figli. Esita prima di rispondere, forse per paura, poiché l’esercito israeliano aveva precedentemente ucciso suo figlio per fargli pressione.

Le forze israeliane hanno arrestato il dott. Abu Safiya il 28 dicembre 2024, presso l’ospedale Kamal Adwan nel nord di Gaza, dopo aver assediato e attaccato la struttura. L’esercito israeliano lo ha trasferito in detenzione ai sensi della “Legge sui combattenti illeciti”, aggirando il normale processo legale. La decisione è stata presa dal cosiddetto comandante della regione meridionale di Israele.

Il Centro Al-Mezan per i diritti umani ha condannato il rapimento del dott. Abu Safiya come arbitrario, illegale e ritorsivo. L’organizzazione ha affermato che etichettare il dott. Abu Safiya come “combattente illecito” segnala l’incapacità dell’accusa di presentare prove contro di lui. Ha inoltre accusato le autorità israeliane di averlo privato del suo diritto a un giusto processo.

La famiglia del dott. Abu Safiya ha denunciato la rappresentazione che ne hanno fatto i media israeliani. “Il filmato è un’altra forma di terrorismo psicologico, che si aggiunge alle torture che ha sopportato negli ultimi due mesi”, hanno affermato in una dichiarazione. Hanno aggiunto che i media israeliani hanno manipolato le sue risposte, in particolare quando gli è stato chiesto dei prigionieri israeliani.

“Quando gli è stato chiesto, ha risposto di essere un pediatra, ma la sua risposta è stata deliberatamente distorta per adattarsi a una falsa narrazione”, ha aggiunto la famiglia.

(Fonti: Quds News e social network).