I movimenti e i partiti palestinesi hanno condannato il feroce massacro dei tre bimbi di Gaza e del loro autista.

Il ministero degli Interni palestinese ha condannato il crimine commesso ieri (lunedì 11, l’articolo è di ieri, ndr) da uomini armati non identificati, che ha portato all’uccisione di 4 cittadini, tra cui i 3 fratellini Ba’lousha. Il ministero “invita tutti gli organi di sicurezza a collaborare e coordinarsi per trovare gli esecutori del massacro e i seminatori di discordia e delitti nelle strade palestinesi”. 

Khaled Abu Hilal, portavoce del ministero degli Interni, ha dichiarato che “questo è un crimine che accende la luce rossa davanti ai dirigenti e ai responsabili palestinesi. Si devono scoprire i colpevoli. Non abbiamo un’altra scelta se non quella di porre fine a questi delitti che si susseguono e che portano violenza e insicurezza”.

Durante una conferenza stampa a Gaza, Abu Hilal ha sottolineato “la necessità di unire gli sforzi di tutti gli organi di sicurezza palestinesi per non lasciare appigli ai criminali”.

E ha spiegato che dal ministro degli Interni Said Siyam sono partiti ordini chiari a tutti gli organi di sicurezza, compresa la Forza Esecutiva appartenente al ministero stesso, di giungere rapidamente a scoprire l’identità degli esecutori.

Abu Hilal ha espresso fiducia che gli organi di sicurezza palestinesi riusciranno a catturare i criminali e a portarli di fronte alla giustizia, invitando, nello stesso tempo, a coordinare il lavoro tra tutti gli organi di sicurezza. 

Reazioni 

Il movimento  di Hamas

Il portavoce di Hamas, prof. Fawzi Barhum, ha dichiarato che il movimento guarda alla “pericolosità del crimine vile e brutale nel quale hanno perso la vita quattro cittadini, di cui tre bambini”, precisando che “non è possibile che gli esecutori possano essere palestinesi. Perché il popolo palestinese è conosciuto per il suo rispetto nei confronti del sangue dei suoi figli”.

Barhum sottolinea che tali azioni abbiano l’obiettivo di “seminare discordia in un momento in cui abbiamo invece bisogno di tranquillità interna e di sicurezza nazionale”.

Il movimento di Hamas ha precisato che “chiunque stia dietro a questi crimini è un nemico del popolo palestinese”.

E ha chiesto al presidente dell’Autorità nazionale palestinese, al primo ministro, al ministro degli Interni e a tutte le fazioni e le forze di “lavorare per fermare la catena di crimini e di perseguire gli assassini e presentarli alla giustizia”.

Hamas ha confermato il suo “rifiuto totale di tutte le forme di assassinio, dei sequestri, delle violenze che prendono di mira i simboli e i dirigenti del popolo palestinese”. 

 

La presidenza del Consiglio Legislativo

La commissione della presidenza del Consiglio Legislativo ha condannato “il brutale crimine”. Il sostituto del presidente del Consiglio, il dott. Ahmad Bahr, ha presentato le condoglianze al padre dei tre bambini e alla famiglia di Mahmud Al-Hbeil, e ha augurato una veloce guarigione ai feriti.

Bahr ha invitato i familiari delle vittime e il popolo palestinese a mantenere la calma e dare la possibilità all’autorità competente di svolgere il proprio lavoro per giudicare i criminali e punirli.

 

Il gruppo del Cambiamento e Riforma al Consiglio Legislativo

Il gruppo del Cambiamento e Riforma del Consiglio Legislativo ha espresso la propria ferma condanna per il crimine commesso a Gaza, chiedendo che ai responsabili del ministero degli Interni e ai diversi organi di sicurezza di muoversi insieme ed immediatamente per arrestare gli assassini. Hanno inoltro domandato a chi fa circolare voci sospette di “smettere di cercare di trarre profitto da questo crimine, politicizzandolo. Perché ciò serve solo ai nemici del popolo e ai collaboratori”.

 

Il movimento di Al-Fatah

Il movimento di Al-Fatah ha condannato “la pericolosità di questo brutale crimine che trova protezione diretta o indiretta da qualche parte”. E ha ammonito sull’escalation e la diffusione della discordia, sottolineando con forza la “necessità di proteggere l’unità nazionale e il sangue palestinese”. E ha aggiunto: “E’ chiaro che qualcuno ha interesse a interessi in gioco, anche se dichiara il contrario per confondere le acque e accendere il fuoco nella piazza palestinese affogandola in un mare di sangue”.

Mohammad Dahlan

Il deputato Mohammad Dahlan ha dichiarato che “questo crimine brutale ci fa ricordare quelli dell’occupante israeliano. Esso non è molto differente dai crimini dell’Algeria degli anni ‘90”. E ha aggiunto: “Gli assassini sicuramente sapranno che nel nostro paese non ci sono segreti: verranno scoperti come è capitato con coloro che hanno ucciso Al-Musah – che sono scappati in Egitto – e gli assassini dell’ufficiale At-Tayeh – di cui parte sono scappati all’estero. Questo è un crimine che spinge il popolo verso la guerra civile”.

E ha spiegato che “il nostro popolo non è abituato alle uccisioni di bambini. Questa è una novità, un nuovo capitolo nei rapporti interni”. E ha sottolineato che il movimento di Al-Fatah affronterà questo con forza e violenza. 

Il Fronte Democratico

Il portavoce del Fronte Democratico ha confermato che “coloro che hanno commesso questo fatto vile sono dei criminali assassini fuori da ogni regola e tradizione del popolo palestinese”. E ha precisato che tale massacro “serve in primo grado l’occupazione israeliana e minaccia la sicurezza, la stabilità e la saldezza del popolo che resiste”. E ha chiesto ai dirigenti  degli organi  di sicurezza dell’Autorità Nazionale palestinese di muoversi velocemente ed efficacemente per arrestare i criminali e infliggere loro il massimo della pena come monito a chiunque attenti alla vita e alla sicurezza della popolazione. 

Il Fronte Popolare

Il Fronte Popolare ha espresso la propria condanna e ha sottolineato che “l’uccisione a sangue freddo di bambini inermi da parte di un gruppo di delinquenti è il risultato chiaro dell’insicurezza in cui sta vivendo la popolazione palestinese.

E ha invitato i dirigenti palestinesi ad acciuffare i colpevoli e a processarli; inoltre, ha chiesto alla presidenza dell’Anp e al governo di tornare al tavolo delle trattative per il dialogo nazionale globale e a far prevalere gli interessi nazionali su quelli dei partiti, e a formare il governo di unità nazionale.

“Questo crimine brutale commesso contro bambini innocenti deve smuovere i dirigenti e convincerli a formare un consiglio di sicurezza nazionale mettere fine all’insicurezza, per proteggere l’ordine, applicare la legge e giudicare i criminali”. 

Il Jihad Islamico

Il Jihad Islamico ha definito gli esecutori del massacro come “collaboratori che stanno dalla parte dell’occupazione israeliana. Questi crimini sono perpetrati da chi ha interessi personali. Non è gente della resistenza. Sono collaboratori dell’occupazione che vogliono trasformare la guerra in una guerra civile per aiutare il nemico”. E ha aggiunto: “Questi atti senza controllo aiutano il nemico e hanno l’obiettivo di distruggere la resistenza. Le armi della resistenza sono pulite e nobili”.

E ha chiesto a tutte le forze palestinesi di opporsi alla libertà nell’uso delle armi e all’insicurezza, e a perseguire i criminali.  

I Comitati popolari palestinesi

I Comitati popolari palestinesi hanno condannato con forza il crimine: “Tali situazioni richiedono a tutti noi di fermarci a riflettere seriamente sulla libertà nell’uso delle armi e sull’insicurezza che minaccia la pace e la sicurezza sociale”. E hanno rinnovato la richiesta al presidente Mahmud Abbas, al capo del governo, al ministro degli Interni e a tutti gli organi di sicurezza di assumersi le responsabilità verso il popolo palestinese e fermare la catena di delitti.  

Le Brigate dei Martiri di Al-Aqsa

Il portavoce delle Brigate dei Martiri di Al-Aqsa nella Striscia di Gaza, “Abu Fouad”, ha dichiarato che “gli esecutori di questo crimini sono dei collaborazionisti e che, prima o poi, verranno giudicati. Quanto accaduto rappresenta una novità che verrà affrontata con tutta la nostra forza”.

E ha inviato un messaggio ai collaboratori affinché “si pentano e smettano di perseguitare gli attivisti dell’Intifada”.  

L’unione generale dei sindacati degli operai della Palestina

L’ufficio stampa dell’Unione dei sindacati ha descritto gli assassini come un “gruppo fuori legge. Mercenari dell’occupazione che lavorano  per l’interesse proprio e nell’assenza di leggi”.

Razaq Al-Bayari, direttore dell’ufficio stampa, ha dichiarato che “la libera circolazione di armi  aiuta l’occupazione e minaccia la vita dei cittadini palestinesi. E ha invitato il presidente Mahmoud Abbas ad assumersi le responsabilità per le quali è stato eletto del popolo, e il primo ministro Ismail Haniyah a ritornare subito in patria e garantire la sicurezza dei bambini palestinesi. Al ministro degli Interni Said Siyam ha domandato di “scoprire i criminali che hanno ucciso bambini innocenti”.

(Fonte: nostro corrispondente Agenzia Al-Watan)

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