I negoziati riprendono mercoledì prossimo mentre proseguono le costruzioni negli insediamenti

Ramallah- InfoPal e Pal.info. Il Dipartimento di Stato Usa ha fissato la data del 14 agosto, prossimo mercoledì, per la ripresa dei negoziati politici tra palestinesi e israeliani. Nel frattempo, le autorità di occupazione hanno approvato la costruzione di centinaia di unità coloniali, violando la condizione imposta dall’Autorità palestinese (Anp), che aveva stabilito nel congelamento delle attività coloniali una condizione imprescindibile per la ripresa del colloqui di pace.

In un comunicato stampa, Jane Bsaki, portavoce del Dipartimento di Stato Usa, ha reso noto che i negoziati si inaugureranno con un incontro che si terrà nella città di Gerusalemme, seguito da un altro incontro, da tenere a Gerico (Ariha), est della Cisgiordania, senza rivelare ulteriori dettagli.

I media israeliani, citando fonti politiche ufficiali, hanno riferito che la delegazione palestinese, guidata dal leader dell’Olp (Organizzazione per la liberazione della Palestina), Saeb Erekat, e la sua controparte israeliana, presieduta dal ministro della Giustizia Tzipi Livni, si incontreranno per il secondo turno di negoziati a partire dal 14 di questo mese. Hanno anche rivelato che entrambe le parti hanno concordato di ospitare le sedute negoziali a rotazione.

Nello stesso contesto, il Dipartimento di Stato Usa ha condannato il proseguirsi delle attività coloniali nei territori occupati nel’67, criticando la recente adozione del governo israeliano di un piano per costruire più di 800 nuove unità abitative. Ha anche sottolineato che tale mossa andrà a complicare gli sforzi compiuti per far ripartire i colloqui di pace, in procinto di riprendere sotto l’egida degli Usa.

La ripresa dei negoziati è stata raggiunta dopo intensi incontri tenuti dal Segretario di Stato Usa, John Kerry, con i palestinesi e gli israeliani. Un primo turno di negoziati è stato tenuto il mese scorso negli Usa, il paese che ha sponsorizzato la ripresa dei negoziati. Inoltre, i colloqui in questione si sono ripresi nonostante le condizioni imposte dall’Anp -come il congelamento delle attività coloniali e considerare i confini di giugno 1967 come punto di partenza- non siano state soddisfatte.