I palestinesi dell’interno manifestano in memoria del Giorno della Terra

1_1_1Qudsn.ps. Venerdì, 28 marzo, centinaia di abitanti dei villaggi arabi della Galilea occupata hanno manifestato in memoria della Giorno della Terra nella città israeliana di Karmiel, che si trova su 5 mila feddan di terre arabe confiscate ai beduini residenti nei pressi della città di Sakhnin.

I manifestanti hanno chiesto al governo d’occupazione che le terre rubate ritornino in loro possesso e che si ponga fine alla politica di espulsione dei beduini dalle baraccopoli, frutto a sua volta della politica negligente sostenuta dall’occupazione.

Il giornale Maariv ha ricordato che la città è stata testimone, venerdì, 28 marzo, di uno stato di tensione e di scontri avvenuti quando decine di israeliani hanno organizzato una manifestazione opposta a quella dei palestinesi, il cui invito a partecipare a quest’ultima è giunto dal Comitato di controllo superiore del centro arabo, e a cui hanno preso parte i membri del Knesset del partito “Meretz“, del Fronte Democratico per la pace e l’uguaglianza e del Blocco Nazionale Democratico, per chiedere che i beduini abbiano il diritto alla vita e alla terra.

E’ stato inoltre ricordato che negli anni Settanta del ventesimo secolo, il governo d’occupazione decise di creare la colonia di Karmiel nei pressi della città araba di Sakhnin, confiscando a tale scopo 5000 feddan dei campi agricoli appartenenti ai villaggi arabi vicini.

Il 30 marzo 1976 gli abitanti dei villaggi manifestarono contro tale piano assieme ai cittadini arabi di altre comunità. Ciò portò a scontri con la polizia israeliana e all’uccisione da parte di questa di tre cittadini di Sakhnin.

Questo evento continua ad essere commemorato ogni anno a Sakhnin ed in altre città arabe nell’ambito della celebrazione del Giorno della Terra.


Traduzione di Salvatore Michele Di Carlo