I palestinesi fuggono dalle case mentre la tregua finisce: Israele riprende i bombardamenti sulla Striscia

292170Gaza – AFP, Ma’an-PressTv. Israele ha ripreso i bombardamenti contro la Striscia di Gaza, subito dopo la fine dei tre giorni di tregua tra il regime di Tel Aviv e la resistenza palestinese.

Gli sviluppi fanno seguito al fallimento degli colloqui indiretti che si sono svolti in questi giorni al Cairo.

Migliaia di palestinesi sono fuggiti dalle loro case a est di Gaza nel timore di attacchi israeliani.

Hamas ha dichiarato che tutti i gruppi palestinesi nella Striscia di Gaza hanno rifiutato di estendere la tregua di tre giorni con Israele, in quanto nessuna delle richieste palestinesi è stata accolta dalla controparte.

Il portavoce di Hamas, Fawzi Barhum, ha affermato: “Tutte le fazioni palestinesi, tra cui Hamas, hanno deciso di non rinnovare il cessate il fuoco perché Israele si rifiuta di accogliere le nostre richieste, ma i negoziati continuano al Cairo”.

Un funzionario palestinese ha riferito che Hamas e il Jihad islamico avevano concordato un cessate il fuoco, ma poi c’è stata una modifica in termini di un accordo per il blocco israeliano su Gaza. Ha inoltre aggiunto che i membri della delegazione palestinese ai colloqui, guidata da un rappresentante del presidente Mahmoud Abbas, si incontreranno dopo mezzogiorno per valutare la loro posizione.

Israele aveva dichiarato in precedenza che era pronto a estendere a “tempo indeterminato” il cessate il fuoco.

Un alto funzionario palestinese ha accusato Israele di procrastinare, avvertendo che ciò potrebbe portare a una ripresa dei combattimenti al termine della tregua.

Aprire Gaza

L’esercito ha affermato che i militanti della Striscia di Gaza hanno sparato razzi contro Israele subito dopo che la tregua di 72 ore tra Hamas e Israele si è conclusa.

“Dalle 8 i terroristi hanno sparato una raffica di almeno cinque razzi contro il sud di Israele. Un razzo è stato intercettato su Ashkelon”, si legge in una dichiarazione militare. “Ulteriori razzi hanno colpito aree aperte nel sud di Israele”.

Il braccio armato del Jihad Islamico, le Brigate Al-Quds, si è assunto, in un comunicato, la responsabilità per avere sparato “tre razzi Grad su Ashkelon”. Ha anche colpito Eshkol con quattro missili e Kisufim con cinque razzi 107.

Le Brigate Al-Nassar Salah al-Din hanno dichiarato di aver sparato due missili Grad su Ashkelon e cinque razzi contro Eshkol.

Al-Asifah, un’ala militare di Fatah, ha anche rivendicato la responsabilità per aver bersagliato Ashkelon con tre missili.

Quattro settimane di bombardamenti israeliani contro la Striscia hanno ucciso 1.900 palestinesi, tra cui 400 bambini, e ne hanno feriti altri 9,500. Sul fronte israeliano, dati non divulgati da Israele, ma computati dalle varie fazioni palestinesi, parlano di 550 soldati uccisi negli scontri a fuoco con la resistenza palestinese, e diverse centinaia feriti. Durante la guerra israeliana contro il Libano, nel 2006, morirono 132 militari sionisti.

Oltre il 73% delle vittime palestinesi sono civili.

Parlando a Gerusalemme dopo una visita a Gaza, il capo della Croce Rossa, Peter Maurer, si è detto “profondamente addolorato e sconvolto” e ha affermato che un simile bilancio di perdite civili non deve accadere di nuovo. Ha inoltre suggerito possibili violazioni del diritto umanitario.